Economia

Il punto di Borsa: l'obiettivo delle banche centrali

L'azione coordinata delle sei principali banche centrali per tagliare di 50 punti base il costo delle operazioni di swap in dollari equivale a dare un segnale di riduzione dei tassi e mira a dare una mano ai mercati finanziari mondiali, rifornendoli di liquidità, soprattutto a breve, ed evitando un credit crunch, ovvero una stretta creditizia. La crisi del debito sovrano europeo infatti ha innestato un clima di sfiducia, che rende molto difficile per le banche rifornirsi di liquidità, specie a breve. Le nuove, più favorevoli condizioni per immettere liquidità in dollari, tramite le linee di swap, che passano da 100 punti base sopra il tasso Ois (overnight index swap) a 50 punti base, entrano in vigore dal 5 dicembre e dureranno fino al primo febbraio 2013. «L'obiettivo di queste operazioni - spiega la Fed - è quella di allentare le tensioni sui mercati finanziari» e quindi di consentire «alle banche di erogare credito a famiglie e imprese per aiutare la ripresa economica». Grazie a questa operazione, sarà più facile per le banche europee a corto di liquidità -dopo che i money market fund, tra maggio e ottobre, hanno drasticamente tagliato i loro investimenti, in particolare alle banche francesi - trovare finanziamenti in dollari direttamente presso la Bce, la quale si rifornirà presso la Fed a un tasso agevolato. Lo stesso vale, seppure in misure minore, per le banche giapponesi, britaniche e svizzere, che risentono meno dell'attuale crisi. L'accordo prevede anche altri accordi bilaterali tra le banche centrali in modo da consentire a ogni banca di rifornirsi, se necessario, di liquidità aggiuntiva.

L'intesa odierna estende e migliora un'accordo già esistente tra le banche centrali, che sarebbe scaduto nell'agosto 2012.

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