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Le pupe imparano a fare le contadine

da Roma

Le somiglianze ci sono: inutile negarlo. Per questo, prima ancora di dire cos'è Uno, due, tre... stalla!, Massimo Donelli preferisce dire che cosa non è. Non è La Fattoria. E non è La pupa e il secchione. Perché il direttore di Canale 5 si premura di distinguere il suo nuovo reality show dai più simili esempi dello stesso genere? «Il contesto può ricordare La Fattoria - riconosce Simona Ercolani -. E il fatto che io sia l'autrice di La pupa e il secchione, fa supporre ulteriori analogie. Ma l'unico aspetto che questi show hanno in comune è la voglia di non prendersi troppo sul serio». La similare ambientazione agreste, e l'analogo accostamento per contrasto fra sei maschi e dodici femmine (i primi rudi e concreti, le seconde frivole e inadeguate) dovrebbe dare luogo - insomma - a qualcosa di simile. Ma anche di diverso. «Perché ancor più che un reality show il nostro è un real show», sottilizza Donelli. «Anche da noi i concorrenti vivranno tutti assieme, e saranno seguiti 24 ore al giorno dalle telecamere - aggiunge Barbara D'Urso (che dello show è la conduttrice) -. Ma non avremo il televoto da casa; non avremo opinionisti in studio, eviteremo il trash». «Ma soprattutto eleggeremo a protagonista una classe sociale che mai, da quando esiste la tv in Italia, era assurta agli onori della prima serata». Contrariamente a quanto si crede, infatti, «i contadini in Italia sono numerosi (superano per numero gli insegnanti, ad esempio) e vivono ancora secondo valori solidi e antichi: fieri della propria attività, sereni nonostante la fatica, felicissimi di un'esistenza appartata».
Per partecipare a Uno, due, tre... stalla! (da martedì in prima serata su Canale 5, dal lunedì al venerdì anche al pomeriggio alle 17.05) per la prima volta, «siamo stati noi della tv a dover convincere qualcuno, e non il contrario», si stupisce la Ercolani. Accanto a questi sei pragmatici giovanottoni (tutti sui trent'anni, nome e volto sconosciuti fino alla prima puntata), ecco le sei ragazze: «ai primi gradini della carriera televisiva: vallette, meteorine o schedine». I loro nomi: Francesca De Rose, miss Padania 2002; Rosaria Cannavò, paperetta in Paperissima; Elisa Bagordo, schedina di Quelli che il calcio; Nancy Comelli, ex Ruota della fortuna; Alessandra Sorcinelli, vitamina per Viveresani; Marianna e Manuela Ferrera, gemelle meteorine per il Tg4; Andrea Lehotska, da Markette; Sabrina Marinangeli, ex Corrida e Cervelloni; Dana Ferrara, del Bagaglino; Giulia Fogliani, letterina a Passaparola; Francesca D'Auria, ex valletta dei Fatti Vostri e anche per la sua controversa amicizia con l'ex presidente Rai Antonio Baldassarre. A ogni contadino verranno accostate due ragazze, per sei squadre da tre elementi; una giuria costituita da quattro «comari» (contadine anziane) ne giudicherà quindi il lavoro nel riattare un casale abbandonato presso Roma, e nella squadra peggiore, entrata in nomination, il contadino dovrà decidere quale delle due sue ragazze rimandare a casa».


Barbara D'Urso non si preoccupa della futura concomitanza col nuovo programma di Simona Ventura in Rai. «La prima volta lei presentava Sanremo, io Grande Fratello, e vinsi io. La seconda, lei L'isola dei famosi e io Circus. E vinse lei. Stavolta finirà pari».

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