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Dentro il quadro i rumori della città

La mostra propone una cinquantina di lavori: dai primi carboncini del 1948 alle ultime tele del 2005

I quadri di Mimmo Rotella, veri e propri «muri viventi» creati da strappi e sovrapposizioni che ricordano la rumorosa e poliglotta realtà metropolitana, sono in mostra fino al 30 luglio nella Galleria Mucciaccia (piazza d’Aracoeli 16), in una grande antologica che celebra la lunga carriera e il talento innovativo di un artista che, già alla fine degli anni Cinquanta, si muoveva come un irrequieto «navigatore urbano». Morto a Milano lo scorso anno all’età di 87 anni, Rotella era arrivato a Roma dalla natia Catanzaro nel dopoguerra, pronto, come tanti, a inventarsi la vita giorno dopo giorno. Dopo un soggiorno negli Stati Uniti tra il 1951 e il ’52, tornò a Roma in cerca di novità e sperimentazioni. Una vita fatta di strappi e ricuciture, un collage di stimoli e di emozioni lo portarono all’idea del «décollage». E se all’inizio era solo una ricerca materica e coloristica, un mezzo per creare il colore prendendolo dalla carta dei manifesti, ben presto si rese conto che era un modo di portare il rumore della città dentro il quadro. Dal 1954 l’artista cominciò a staccare manifesti pubblicitari dai muri per ricomporli poi su tela, ricreando il suono visivo e il colore primitivo della metropoli. Dentro il quadro c’era il cinema, ma anche la politica, la religione o la pubblicità. Come dire, la vita cartacea con le sue memorie sovrapposte.
Come scrive Gianluca Marziani nel catalogo (ed. Skira), «prima della Pop Art, in concomitanza storica con il riclico urbano di Rauschenberg, Rotella registrava il malessere, le passioni collettive, i feticismi, il delirio politico». Sono diventate icone le sue opere degli anni Sessanta con Marilyn Monroe, John Wayne, Clark Gable, pezzi che da soli aumentano l’alone sacrale dei divi, proprio come accade coi primi piani di Andy Warhol. Nei decenni l’artista è stato accolto in musei e progetti di massimo livello internazionale ed è stato premiato da un successo commerciale.
La mostra, realizzata con la collaborazione della Fondazione Rotella, presenta circa 50 opere, a partire dai carboncini su carta del 1948 fino ai recenti lavori del 2005.


Il pubblico ritroverà le opere più significative degli anni Sessanta, i décollages storici e gli olii su tela del 1950, con le astrazioni che già preludevano all’idea della città in movimento, come per esempio in «Composizione orme».
Orario: da lunedì a sabato 10-13.30; 15.30-19.30.

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