Diego Pistacchi
Un uomo sulla quarantina prende una bandiera del Genoa, una di quelle bianche con la striscia orizzontale rossa e blu distribuite dallassociazione dei club, la infila in un cestino portarifiuti dellAmiu. La usa come miccia, per appiccare un piccolo incendio. Sembra il gesto più banale di una notte di follia. È il simbolo di quella notte. Perché indica la scelta di distruggere il proprio amore, la propria bandiera, per cambiare obiettivo, per passare da una protesta sportiva al teppismo. Per dare ragione al questore di Genova, Salvatore Presenti, che ieri ha separato i tifosi rossoblù da quell«infima teppaglia», quella minoranza che non esce di casa per una questione di fede calcistica e che ha scatenato gli scontri di lunedì sera.
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