Risparmiare e mangiare sano, riducendo i passaggi tra produttore e consumatore. Questi gli obiettivi dei numerosi gruppi dacquisto attivi nella Capitale. Un vero e proprio fenomeno basato sul semplice concetto dell«unione fa la forza» - in questo caso verrebbe da dire: «lunione fa lo sconto»... - che, in poco tempo, ha portato alla nascita di decine di associazioni. Dai primissimi gruppi nati allinterno di strutture già «impegnate» alle esperienze più recenti, che fanno di una scelta pratica loccasione per un approccio al consumo critico, si contano circa duecento «contatti» attivi a Roma e nel Lazio, per oltre duemila persone.
Ma il fenomeno è sommerso e in crescita. Il trend, infatti, è difficilmente censibile. A creare un gruppo dacquisto possono essere amici, parenti, condomini, colleghi, associazioni, dopolavoro, insomma, chiunque spontaneamente decida di mettersi insieme per comprare prodotti allingrosso da dividere poi tra i membri, secondo quote e ordinazioni. Rispetto al singolo, il gruppo ha la possibilità di fare acquisti direttamente dai produttori, «tagliando» così intermediazioni e relativi costi. Una scelta economica e culturale, che punta sulla valorizzazione di colture tradizionali e produzione locale, oltre che sulla riscoperta del gusto. Nessun problema se non si conoscono persone interessate a «dividere» la spesa. I gruppi più grandi - almeno una quindicina - sono ampiamente pubblicizzati e consentono a chiunque, anche da solo, di entrare a farne parte.
Creare un gruppo dacquisto è semplice: di norma, basta far circolare lidea tra amici per riunire persone interessate, poi si stila una lista di prodotti, si raccolgono le ordinazioni di ognuno e si procede allacquisto. Non mancano momenti di incontro e, perfino, «gite» dai produttori, per verificare sul campo qualità della merce e tecniche di coltivazione. Esistono gruppi molto estesi che coinvolgono centinaia di famiglie e altri più piccoli, di appena una decina di persone. In massima parte, la spesa, riguarda prodotti dagricoltura biologica.
Visto il grande interesse dei romani per queste forme di risparmio «sano», lAiab, associazione italiana per lagricoltura biologica nella capitale ha creato lo Sportello filieracorta con lobiettivo di far incontrare domanda e offerta, creando nuove opportunità di vendita per i produttori e favorendo la creazione di gruppi dacquisto. Chiari i punti di forza: freschezza del prodotto, trasparenza per la possibilità di visitare i centri di produzione, praticità - molti produttori prevedono consegne a domicilio - e un risparmio pari al sessanta per cento per chi acquista. «Nelle sue diverse forme - spiegano all'Aiab - la filiera corta consente allagricoltore di vendere a prezzi migliori e al consumatore di pagare meno e avere prodotti più freschi; comporta minori costi ambientali e contribuisce a realizzare un modello di sviluppo più sostenibile per la società e l'ambiente».
A favorire la nascita di gruppi è pure il Movimento consumatori, nelle diverse sedi locali, che prevede lacquisto di prodotti per neonati, come latte in polvere, omogeneizzati e pannolini. Il gruppo LatteMiele fa la spesa in altri paesi europei, dove i prodotti per bebè sono più economici, riuscendo a ridurre i costi di più del cinquanta per cento. Trovare informazioni e indirizzi dei gruppi d'cquisto non è difficile. Esiste, infatti, una rete di collegamento, cui possono aderire anche singoli, finalizzata allo scambio di informazioni, esperienze e suggerimenti. Ne è un esempio la Rete Gas dei gruppi dacquisto solidali. «Un gruppo dacquisto - è la definizione ufficiale - diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell'ambiente, ai popoli del sud del mondo e a coloro che, a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo». La Rete vanta una presenza capillare sul territorio, con ventiquattro gruppi solo a Roma, da Prati a Monteverde, da Monti alla Magliana, da Centocelle ai Castelli.
Non soltanto una questione economica.
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