«Se fai le cose, poi non puoi arrabbiarti se qualcuno ne parla male». Le scudisciate ricevute da destra e da sinistra, sulle testate «autorevoli», lasciano la premiata ditta Mandelli&Biggio come li hanno trovati, sorridenti e soddisfatti, ma non indifferenti. «E quelli che vi considerano dei fuoriclasse, allora?», insiste l’infiltrato fra i ragazzini arrivati alla Fnac di Milano, in via Torino, per farsi far l’autografo sui dvd delle prime 3 serie tv dei Soliti idioti. «È uguale, non ci esaltiamo per questo». La sketch comedy è come il maiale, non si butta via niente. Anzi, lo si ingrassa con la quarta serie per Mtv («la stiamo scrivendo in questi giorni, e andrà in onda nella prossima primavera»). Tra fanciulle in fiore accompagnate dai compagni di classe e uomini di mezz’età incuriositi dal fenomeno cine-televisivo dell’anno, la breve cerimonia, scandita da alcuni brani del cd improvvisati alla chitarra, aiuta a chiarire come Francesco e Fabrizio vivono il loro momento. «Certo, qualche compromesso, passando da Mtv al cinema c’è stato, e magari anche un po’ di autocensura. Far tutto da soli è bello ma anche un lavoraccio. Se domani mi chiama Pupi Avati per un suo film io corro - dice Mandelli -. Chissà, si potrebbe scrivere la sceneggiatura insieme» butta lì Biggio. Un pischello sui dodici anni fa: «Vorrei fare l’attore, cosa mi consigliate di fare?». «Prendi una sedia, siediti e aspetta - risponde Francesco -.
Io ho iniziato in parrocchia, Fabrizio nelle tv locali toscane. Ma ormai si parla di dieci anni fa, un mucchio di tempo. Oggi conviene buttarsi su Youtube. Partendo da lì arrivi veramente a tutti, a quelli che poi ti vedono in tv o in sala o negli spettacoli».Quando lo sketch è come il maiale..
Se ci chiama Pupi Avati noi corriamo subito
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