Cinquantanni di Musichiere. In questi giorni ricorre lanniversario della trasmissione di Mario Riva, che tra il 57 e il 60 riuscì a conquistare 19 milioni di telespettatori. Per iniziativa di Musica per Roma, martedì levento sarà celebrato al Teatro Studio dellAuditorium, con il prezioso contributo di Rai Teche, che ha recuperato vari filmati darchivio. Ospiti, tanti volti noti del Musichiere e di cinquantanni di Rai: Pippo Baudo, Johnny Dorelli (che della trasmissione fu il primo cantante), le vallette Lorella De Luca e Alessandra Panaro, protagoniste anche del celebre Poveri ma belli di Dino Risi. «Spero che liniziativa di Borgna inneschi un effetto domino - dice Antonello Riva, figlio di Mario - perché la ricorrenza è stata scandalosamente ignorata dalla Rai». E passando ai suoi ricordi personali, racconta: «il Musichiere durò tre anni, ma la rete propose a mio padre di portarlo avanti per altri tre anni. Ci furono lunghe riunioni a casa nostra con Garinei e Giovannini, in cui si discuteva dellopportunità di rivedere il format o di sfruttarne ancora le potenzialità. Poi la scomparsa di mio padre chiuse definitivamente il discorso». Già, perché non era ipotizzabile il Musichiere senza Mario Riva. «Anni fa mi chiamò Pietro Garinei - ricorda ancora Antonello Riva - per dirmi che stava ricevendo richieste di vendita dei diritti. Mi disse anche che non li avrebbe mai ceduti, perché riteneva mio padre insostituibile e il format ormai obsoleto».
La trasmissione ebbe un effetto sprovincializzante sul pubblico, che iniziò a trovarsi faccia a faccia con i divi doltreoceano. Una sfilata di ospiti donore - Gary Cooper, Louis Armstrong, Nat King Cole e i giovani Mina, Celentano, Marcello Mastroianni - che nessun programma tv si è più potuto permettere. Ospiti affidati alle sapienti mani di Mario Riva e sottoposti a esilaranti prove di canto, o a sketch necessariamente improvvisati.
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