Quanta ignoranza nei guru della sinistra

Caro dottor Granzotto, cosa mi dice della figuraccia dell’architetto Massimiliano Fuksas, ex avanguardista nazionale e ora guru della sinistra che, volendo riprendere Berlusconi, ha sbagliato la citazione latina attribuendola a Cicerone mentre era, come aveva ben detto Berlusconi, di Cesare?
Beatrice Monti e-mail

«Dovete studiare, ragazzi!», ghignò compiaciuto l’architetto rosso dopo aver fatto la sua bella cretinata, correggendo il presunto errore di Berlusconi. E aggiunse: «Quel che manca in Italia è la cultura». Che incommensurabile trombone! Non sa un accidente, parla a vanvera e spara bestialità eppure si permette di salire in cattedra per impartirci la lezioncina. Lui, che più ignorante, che più ciuccio non si può! È un’epidemia, gentile lettrice: fra i mâitres à penser della sinistra non solo il sanguigno Fuksas, ma anche l’esangue Michele Serra prende cappellate di portata planetaria mostrando di non conoscere nemmeno l’abbiccì della storia arrivando a scrivere, sulla Repubblica, «Per l’islamista bigotto e accoltellatore, come per il cristiano energumeno e razzista che sogna la rivincita su Lepanto». Ignorando che il 7 ottobre 1571 nelle acque di Lepanto furono i cristiani a suonarle di santa ragione agli islamici e che dunque questi e non quelli (ancorché energumeni) avrebbero da giocarsi la rivincita. Quell’altro, il filosofo, l’Umberto Galimberti, scopiazza a destra e a manca per colmare le proprie lacune culturali e verrebbe voglia di indire una colletta fra noi tangheri e incolti di destra per fornire gli esponenti della colta e raffinata società civile radical chicchettona dell’utile e per loro indispensabile Bignamino. Apro parentesi: bisogna però ammettere che, pur essendo molto ben attrezzata, in quanto a tasso di ignoranza la sinistra politica resta seconda al ceto che ha nelle sue mani lo sviluppo del Paese: il top management. Top management che detiene saldamente il primato - non dico niente di nuovo, ma non mi trattengo - grazie all’exploit del giovane - largo ai giovani - Luca Luciani (850mila euro all’anno e sull’unghia) e alla sua lectio magistralis sulla battaglia di Waterloo (Uaterlu, per Luciani). Un pezzo di bravura col quale il top manager intese galvanizzare i suoi sottoposti con certe «facce da senso critico», esortandoli «ad andare in gol come fece Napoleone a Uaterlu». Uaterlu, dove Bonaparte «fece il suo capolavoro». Sbaragliando cinque eserciti nemici grazie a: «chiarezza delle idee, strategia, determinazione, forza».

Nel filmato, Luca Luciani imita, gesto per gesto, pausa per pausa, passo per passo il Gordon Gekko del film Wall Street interpretato da Michael Douglas. Ma a sentirlo parlare pareva proprio Pappagone. Chiusa parentesi.

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