Quattro nuovi arresti per le stragi di Londra

Tra i fermati anche la vedova e il cognato di uno dei kamikaze

da Londra

Ci sarebbe anche la vedova di uno degli attentatori del 7 luglio tra le quattro persone arrestate ieri da Scotland Yard nell’ambito dell’indagine sugli attacchi londinesi del 2005 che hanno causato 52 vittime.
Secondo quanto reso noto dalla Bbc, in manette sono finite Hasina Patel e suo fratello Arshad Patel, rispettivamente moglie e cognato di Mohammad Sidike Khan, eppoi Khalid Khaliq e Imran Motala. I primi tre sono stati fermati nello Yorkshire occidentale e l’ultimo a Birmingham ed attualmente risultano sospettati di aver commissionato, pianificato o indotto ad atti di terrorismo. Per ora Scotland Yard non ha confermato l’identità degli arrestati. Si sa però che gli investigatori hanno perquisito sette abitazioni nelle zone dove i sospettati vivevano e secondo fonti della Bbc anche il quarto arrestato, Motala, benché fermato in un’altra città, conosceva bene la famiglia Patel. Khalik invece abitava in Tempest Road a Beeston, la strada dove ha vissuto un altro attentatore, Sherzad Tanweer, responsabile dell’attentato alla metropolitana di Algate.
Gli ultimi arresti fanno parte di una vasta operazione antiterrorismo che ha coinvolto anche le forze di polizia dello Yorkshire e delle Midlands occidentali e che si prefigge di scoprire tutti i possibili collegamenti con i terroristi del 7 luglio ed altri eventuali piani d’attacco. Durante la retata di ieri non sono state usate armi e la polizia ha assicurato che non esiste al momento nessuna minaccia incombente sulla popolazione locale che comunque verrà costantemente informata sull’esito delle perquisizioni tutt’ora in corso. Tutti i fermati sono stati condotti alla stazione di polizia di Paddington Green per essere interrogati.
Lo scorso mese Peter Clarke, capo di Scotland Yard, annunciando altri probabili arresti, aveva dichiarato di essere sicuro che qualcuno che sapeva che cosa stavano preparando i terroristi aveva rifiutato di collaborare con la polizia.

Sempre la scorsa settimana i servizi segreti britannici sono stati costretti a difendere pubblicamente il loro lavoro – evento piuttosto raro in Gran Bretagna – dopo che la stampa aveva scoperto come alcuni agenti avessero fotografato e registrato delle conversazioni tra alcuni dei kamikaze un anno prima degli attentati.

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