Omar Sherif H. Rida
E inesorabile, ieri è arrivata la replica di Laziomatica alla denuncia del vicepresidente del Consiglio regionale di An, Bruno Prestagiovanni, circa le irregolarità da parte della società regionale nellassegnazione dellelaborazione del piano industriale 2005. Una nota dettagliata per alcuni aspetti quella della Lait spa (la nuova denominazione di Laziomatica dallo scorso 16 giugno), ma carente riguardo ad altri. Nessun riferimento infatti a quei «legami industriali» tra i soci della ditta aggiudicataria, la Vasmine spa, e lamministratore unico della ex Laziomatica, Edoardo Narduzzi: una strana storia di consulenti della società regionale che figurano come amministratori delegati dellazienda vincitrice, di parentele tra i sindaci revisori della Vasmine e Narduzzi, di attuali direttori di Divisione che sono anche dirigenti di una delle altre società in lizza, la Orangee srl.
Ma procediamo con ordine. Nella replica di ieri la Lait sottolinea lesigenza di «mettere a gara numerosi sistemi informativi che da molti anni - incluso il periodo in cui Bruno Prestagiovanni era lassessore regionale al Personale, Patrimonio ed Informatica - venivano gestiti in proroga con sistemi obsoleti e costosi. Solo negli ultimi due mesi sono state aggiudicate due gare europee, una sul sistema informativo del personale ed una sul sistema informativo ambientale» che avrebbero consentito alla Regione un risparmio annuo superiore al 20 per cento.
«Circa il sistema informativo del personale - replica Prestagiovanni - la gara non poteva essere indetta perché il vecchio contratto aveva come termine di scadenza il 31 dicembre 2005. Trovo ancora più singolare che mi si addebitino responsabilità sul sistema informativo ambientale, per il quale sollecitai Laziomatica attraverso una lettera già nel 2004 e il cui bando è stato aggiudicato solo due mesi fa».
Nel prosieguo della nota, la Lait giustifica la gara incriminata per lelaborazione del piano industriale 2005 con «esigenze di funzionamento industriale» e di un criterio che avrebbe tenuto conto della qualità tecnica e della convenienza economica. Non cè da stupirsi quindi «se società più piccole per dimensioni e collocate a Roma - cioè la Orangee srl e la vincitrice Vasmine spa - abbiano presentato offerte più basse dal punto di vista economico».
Da parte nostra nessuno stupore, ma solo qualche constatazione. Ad esempio su quei «legami industriali» tra Laziomatica, Vasmine spa e Orangee srl che la nota non chiarisce e che appaiono sempre più evidenti. Vale la pena ricapitolarli: Roberto Brunialti e Andrea Dezzi, consulenti di Laziomatica, amministratori delegati dellazienda aggiudicataria Vasmine spa. Già nel 2001 Brunialti e Dezzi erano rispettivamente direttore commerciale e direttore creativo della Netikos, una società di cui è stato, dal 2001 al 2005, amministratore delegato e fondatore proprio Edoardo Narduzzi, ora amministratore unico della ex Laziomatica, nonché uno dei tre membri della commissione che ha aggiudicato la gara. Passiamo quindi ad Alfredo Speranza, attuale direttore della Divisione Sanità della società regionale, sul cui curriculum online (www.laitspa.it) si legge: «Dal 1998 è direttore dellazienda Orangee posizionata sul terreno delle nuove tecnologie e con mercato sanità, trasporti e finanze». Cioè la Orangee srl, laltra società in lizza per lappalto e che aveva presentato unofferta molto simile a quella della Vasmine, e che non sembra occuparsi propriamente di elaborazione di piani industriali.
Infine il capitolo relativo a Luigi e Gaetano Troiani, sindaci revisori della Vasmine spa e rispettivamente zio e cugino di Narduzzi, come conferma indirettamente la stessa replica della Lait quando, stigmatizzando «i subdoli riferimenti ai legami di parentela», afferma che i due non «avevano alcuna competenza o influenza sulle vicende gestionali né alcun interesse economico». E pazienza se - come si legge nei manuali di diritto amministrativo - tra le funzioni dei sindaci revisori cè la verifica della gestione finanziaria.
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