Provate a chiedere ad un bimbo che sia quello «di mezzo» fra tre figli se ritiene di essere più o meno fortunato dei suoi fratelli. Nella maggioranza dei casi vi risponderà che tutte le fregature sono sue: che il primogenito è quello grande e istruito e che fa le cose importanti e quindi va lasciato tranquillo, che il «piccolino» è appunto giovane, debole, fragile e quindi va coccolato, per cui il fulmine se deve cadere cade in mezzo. Anche se di parte sembra il ritratto della classe media, schiacciata tra i «grandi» potenti e intoccabili e i «piccoli» poveri e tutelati, anche se magari poveri non lo sono affatto e si limitano a fingersi tali. La prima fregatura sta nella definizione sfuggente in cui tanti credono di rientrare: i politici lo sanno bene e passano buona parte dei loro discorsi a promettere di stare, guarda caso, dalla parte della classe media. Il più recente in ordine di tempo è stato Barack Obama, che ha incentrato il suo ultimo discorso sugli aiuti fiscali alla middle class, promettendo di rendere permanenti i tagli fiscali (decisi peraltro in passato da Bush) per le famiglie con redditi inferiori a 250mila dollari.
Questa cifra dovrebbe rivelare abbastanza dell’inganno che invece ha sempre colpito la classe media italiana. Da noi il gioco è sempre stato così: quando si tratta di promesse elettorali il cittadino è sempre dalla parte di quelli che saranno aiutati, quando si tratta di ricevere aiuti non è mai abbastanza povero (e quindi non gli spettano) ma quando si tratta di pagare, specialmente per i governi di sinistra, il cittadino diventa magicamente un ricco, magari di quelli che devono «piangere», anche per redditi sideralmente inferiori alla «quota Obama». Questione di prospettive. Persino in Cina l’obiettivo a lungo termine delle politiche economiche è mirato a far rientrare un numero sempre più grande di cittadini nella «Xiaokang», la classe definita dalla disponibilità di circa 3 dollari al giorno di reddito minimo. Sembra poco, ma il punto di partenza era il nulla ed il successo di questo impegno è stato sbalorditivo, tanto che ormai i cinesi entrati a pieno titolo nella «società Xiaokang» sono più di 500 milioni e la crescita continua a ritmi impensabili. Il segreto sta tutto nel far capire al cittadino che può migliorare e nell’incentivarlo in questo suo desiderio.
La «classe media» vincente, benefica e positiva per uno stato è infatti quella che si sente pienamente in gioco per puntare più in alto, non quella statica che si fossilizza. L’errore dell’America è stato l’eccedere nel coltivare questa aspirazione, illudendo molti cittadini con il miraggio del credito facile e spingendoli alla fine a fare un rovinoso passo più lungo della gamba, In Italia invece si è da tempo ricaduti nell’estremo opposto, vessando e scoraggiando l’operosità della popolazione più dinamica, creando depressione e rassegnazione. Sono infatti degli eroi moderni quei cittadini del ceto medio italiano che, nonostante tutto, ancora resistono e cercano di elevarsi. Non si può infatti biasimare chi ha gettato la spugna, dato che, da un lato la soglia della ricchezza sembra spostarsi sempre più verso l’alto a livelli non realisticamente raggiungibili, mentre dall’altro si è circondati di persone che vivono nel comodo limbo del lavoro sussidiato, della pensione, dello stipendio fisso e sicuro. Perché mai rischiare? Perché tentare di spiccare il volo per salire di livello? Troppi gli Icaro caduti dopo poco per non aver paura. Troppo arida questa «terra di mezzo» dove il fisco si accanisce sempre più preciso, dove la giustizia civile non tutela nulla a causa dei tempi leggendari per ottenere ragione, mentre quella penale persegue assai più volentieri chi fa e si espone rispetto a chi sta immobile.
Uno scenario roseo per la sinistra, che ha sempre puntato (fatta salva la coccolata élite), all’appiattimento «sindacale» della società. Una volta allontanata l’emergenza della crisi la partita sarà tutta qui, vale a dire sulla capacità del centrodestra di mettere in condizione chi vuol migliorare di poterlo fare e di incentivarlo su questa strada, con meno tasse, meno incognite, meno invadenze.
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