Domani accadde

Quel giorno che la Svezia si fermò per cambiare senso di marcia

Il 3 settembre 1967, il Paese scandinavo portò la guida da sinistra a destra. Alle 4.45 il traffico si fermò per 5 minuti, poi tutti passarono nell'altra carreggiata

Quel giorno che la Svezia si fermò per cambiare senso di marcia

L'ora X scattò alle 4.45, quando tutti gli automobilisti furono costretti a fermarsi per cinque minuti per poi spostarsi sulla corsia di destra, attendere altri cinque minuti e infine ripartire. Era il 3 settembre 1967 e la Svezia, ultimo Paese dell'Europa continentale, faceva il «salto di corsia» lasciando a Islanda, ma per un altro anno ancora, Gran Bretagna, Irlanda e Malta la guida a sinistra. Rimanendo comunque in buona compagnia visto, che un terzo degli automobilisti nel mondo, tuttora rifiuta pervicacemente la rivoluzione imposta alla fine del Settecento dalla Francia rivoluzionaria.
Camminare sul ciglio sinistro era stato infatti normale per secoli, una consuetudine derivante dai cavalieri che avevano bisogno di lasciar libera la mano destra di impugnare spade, asce, mazze e lancie. La sinistra divenne così il lato «nobile» e i «villani» dovevano tenere l'altro. La vulgata attribuisce a Robespierre la diffusione della guida a destra, perché appunto considerato il «lato del popolo». Altri imputano la decisione a Napoleone e solo perché lui era mancino.
Destra o sinistra, non cambiava poi tanto dato la velocità con viaggiavano cavalli e carrozze, al più bastava un po' di buon senso, e cortesia, e nel caso «cedere il passo» quando si incrociava qualcuno sullo stesso lato della strada. E le cose non cambiarono all'inizio nel Novecento, quando la motorizzazione era ancora agli albori. Basti pensare che i primi regolamenti stradali imponevano agli automobilisti di farsi precedere da un uomo a piedi che ne annunciasse l'arrivo. Presto però giunse il momento di dare norme più precise e severe. E soprattutto indicare con precisione il lato della strada lungo cui muoversi. La maggior parte dei Paesi industrializzati indicarono la destra, scelta fatta anche dall'Italia nel 1926.
Per la Svezia, il momento del fatidico cambio avvenne però molto più tardi, nel 1967. Una decisone presa dal Parlamento nonostante con un referendum di 12 anni prima, il 93 per cento della popolazione si fosse espressa per la conservazione del vecchio senso di marcia. Il governo comunque decise diversamente e il 3 settembre scattò il giorno X o meglio H, da Högertrafik, «circolazione a destra» in svedese. All'avvicinarsi del «Dagen H», le intersezioni stradali vennero dotate di nuovi segnali stradali, anche se coperti fino all'ultimo istante.
Si scelse ovviamente una domenica e un orario notturno. Per ridurre ulteriormente il numero dei mezzi circolanti fu vietato dall'1 alle 6 tutto il traffico non essenziale. Il cambio vero e proprio scattò alle 4.45, quando tutti i veicoli dovettero fermarsi. Fu imposta una pausa di almeno cinque minuti, per dare tempo agli operai di scoprire i nuovi segnali e coprire i vecchi. Poi i mezzi si spostarono a destra dove attesero per sicurezza altri cinque minuti prima di riprendere la marcia. In alcune città il divieto di circolazione fu più lungo per permettere agli operai di sistemare gli incroci stradali. A Stoccolma e Malmö infatti il blocco durò dalle 10 del mattino di sabato alle 3 del pomeriggio di domenica, per consentire di rifare le fermate degli autobus sull'altro lato della strada. I tram a Stoccolma furono ritirati e sostituiti da nuovi autobus, comprati appositamente, con le porte sul lato destro. Altri 8mila vecchi autobus furono modificati per permettere loro di avere porte su entrambi i lati, mentre Göteborg esportò i suoi autobus con guida a destra nel Pakistan e nel Kenia. Dovettero essere modificate tutte le auto svedesi, anche i modelli con guida a sinistra, soprattutto per aggiustare i fari anteriori, in modo da fare orientare quelli asimmetrici sul lato destro della strada, per evitare di abbagliare gli automobilisti che provenivano in senso opposto. Andò pressoché tutto alla perfezione e lunedì 4 settembre, quando riprese la normale circolazione vennero registrati solo 125 incidenti, tutti di lieve entità. La Svezia si era così allineata con il resto dell'Europa continentale. Seguita l'anno dopo dall'Islanda che alle 6 del mattino del 26 maggio fece scattare il suo «H dagurinn» (Giorno H) con modalità simili a quelle adottate in Svezia.
A questa novità la Gran Bretagna si oppose decisamente già ai tempi di Napoleone, di cui fu la più fiera avversaria. Anzi impose con il tempo la guida a sinistra anche a tutte le sue colonie, la maggior parte delle quali mantengono tuttore il vecchio sistema. Eccezion fatta per gli Stati Uniti che hanno subito accolto con entusiasmo il cambiamento, forse anche per far dispetto agli antichi colonizzatori. Così si continua a guidare a sinistra in molti Paesi dell'Africa, come il Sud Africa e Kenya, dell'Oceania, Australia e Nuova Zelanda, e Asia, India e Nepal. Ma, curiosamente, anche in Giappone. Per la cronaca completano l'elenco: Antigua, Bangladesh, Barbados, Bermuda, Buthan, Botswana, Brunei, Isole Cayman, Cipro, Timor Est, Isole Falkland, Indonesia, Irlanda, Maldive, Malawi, Malta, Nepal, Namibia, Pakistan, Singapore, Sri Lanka, Tanzania, Thainlandia, Zambia e Zimbawe.

Praticamente un terzo esatto della popolazione mondiale.

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