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Quella «banana gelata» lanciata a 130 all'ora

Jacopo Casoni

Tutti, in particolare l'entourage Fiat, si aspettavano una conferma del coinvolgente ritmo della musica reggae giamaicana come colonna sonora degli imminenti Giochi di Torino 2006. Invece, saranno Olimpiadi invernali all'insegna del carnevalesco samba carioca. La gara del bob a quattro non vedrà come protagonista il leggendario equipaggio caraibico, che non è riuscito a centrare la qualificazione per l'evento olimpico, previsto il 24 e il 25 febbraio sulla pista Pariol di Cesana Torinese. L'unica nazione tropicale ad essere rappresentata sarà il Brasile, con la sua slitta «frozen banana» (banana gelata), fresca di restyling, pronta a lanciarsi in pista a 130 all’ora.
Il 22 gennaio, a Königssee, in Germania, i brasiliani hanno trionfato nella gara di qualificazione e si sono assicurati il diritto di partecipare alla kermesse olimpica. È la seconda Olimpiade consecutiva per il team del «frozen banana» che, a Salt Lake City, nel 2002, era guidato da Eric Maleson, oggi presidente della federazione brasiliana, nonché riserva della spedizione olimpica. «È stato meraviglioso vedere la nostra bandiera e sentire l'inno nazionale - ha commentato Maleson -. Nelle ultime due settimane avevo visto il team molto unito e concentrato sull'obiettivo qualificazione. Abbiamo dato tutto e siamo molto soddisfatti».
La gioia del caposcuola della specialità è condivisa dai compagni d'avventura che, spronati da Maleson, hanno scelto di abbandonare l'atletica e cullare il sogno di un'Olimpiade «in bianco». Infatti, a parte il pilota, l'ex snowboarder Ricardo Raschini, i componenti dell'equipaggio provengono tutti da discipline estive. I due che curano la fase di spinta, Marcio Costa Silva e Edson Luques Bindilatti, erano rispettivamente un lanciatore del disco e un esacampeao di decathlon, mentre l'uomo dei freni, Armando Santos, si cimentava nel lancio del martello.
Sono rimasti, invece, esclusi dalla gara di Cesana i quattro campioni, soprattutto di simpatia, jamaicani. Dopo l'esordio canadese a Calgary, nel 1988, a cui è dedicata anche una famosa pellicola intitolata Cool runnings, la slitta caraibica ha partecipato alle Olimpiadi di Albertville, classificandosi al 14º posto, e all'edizione americana del 2002, giungendo 28ª. In Italia, la squadra della patria di Bob Marley è assurta a simbolo dell'avventura olimpica grazie a una serie di spot della Fiat, sponsor ufficiale dell'equipaggio.
Da casa Italia rimbalza ancora l'eco del terzo posto centrato da Simone Bertazzo, il 25 novembre in Coppa del Mondo a Lake Placid. Il 23enne pilota di Pieve di Cadore ha rotto così un digiuno che durava dalla stagione 97/98, quando fu Günther Huber a chiudere terzo a Cortina d'Ampezzo. Il direttore tecnico della squadra azzurra, Corrado Dal Fabbro, ha convocato Bertazzo e i suoi compagni, Luca Ottolino, Matteo Torchio e Giorgio Morbidelli, per l'appuntamento olimpico. «Quel podio - dice - è il segnale che quando si lavora duramente i risultati arrivano. Stiamo recuperando le posizioni di vertice e siamo pronti per i Giochi».

A Torino, tuttavia, l'impresa appare proibitiva, vista la superiorità di nazioni quali la Germania di Lange, leader di Coppa del Mondo, la Svizzera di Annen e, soprattutto, la Russia di Zoubkov.

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