Quella verità su Ntv che si legge nel bilancio inglese

Ntv, il nuovo operatore ferroviario presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, è finalmente pronto a partire. Entro fine marzo ci sarà un temibile concorrente sull’Alta Velocità per le Ferrovie dello Stato di Mauro Moretti.
In realtà, la competizione avrebbe già dovuto essere cominciata un anno fa. Il ritardo ha molteplici cause: le «resistenze» dell’incumbent cui fa capo anche la rete ferroviaria, i problemi con i partner internazionali (sia Fs che Ntv hanno alleati nella protezionistica Francia, rispettivamente Veolia e Sncf), ma anche l’omologazione italiana dell’Agv, il treno superveloce di Alstom che fornisce i nuovi «Italo».
Nell’annuncio ufficiale la società guidata da Montezemolo ha accennato a queste problematiche sostenendo che «il ritardo del processo di omologazione» e la crisi globale hanno determinato una modifica dei piani finanziari. Eppure, c’è un retroscena che Il Giornale è in grado di svelare con una versione un po’ differente dei fatti. Bisogna partire dall’inizio, cioè dal 2008. L’amministratore delegato di Ntv, Giuseppe Sciarrone, siglò un accordo quadro con Rfi prenotando le «tracce ferroviarie» (l’equivalente degli slot per gli aeroporti) per avviare il servizio a inizio 2011. Il termine dei quattro anni previsto non è stato rispettato e in questo periodo il nuovo operatore ha più volte accusato Rfi, il gestore della rete, di averne limitato la possibilità di accedere alla rete stessa, come nel caso dell’Interporto di Nola dove è acquartierata la manutenzione. Nello scorso marzo sono state rivolte formali proteste al ministero delle Infrastrutture per le modifiche al Prospetto informativo della rete, il «Pir», che avrebbero avuto lo scopo di svantaggiare il competitor.
Il bilancio 2010 di Ntv, in particolare la versione inglese, racconta un’altra storia. «Il nuovo business plan - si legge - ritarda l’inizio delle operazioni commerciali fino a dicembre 2011 a causa del nuovo calendario per l’omologazione dei treni Agv». Insomma, Ntv avrebbe saputo di non poter ottemperare all’obbligo di far partire il servizio nel 2011 come previsto dall’accordo quadro ben prima di puntare il dito contro il proprio concorrente. Anche l’Ufficio regolazione servizi ferroviari del ministero, che ne ha rigettato parzialmente un ricorso lo scorso 17 gennaio, ha confermato che non sono ascrivibili responsabilità a Rfi ma ha tuttavia ribadito la validità dell’accordo quadro che sarebbe altrimenti scaduto.
In ogni caso, da marzo non ci saranno più alibi per nessuno.

La stessa commissione Trasporti della Camera, al termine di un’indagine conoscitiva, ha raccomandato la separazione Rfi-Fs per evitare ulteriori disagi. Gli Agv, a breve, saranno sui binari e si vedrà chi sarà il migliore tra lo Stato e il concorrente partecipato da Montezemolo, Della Valle, Intesa e Generali.

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