Cè ancora maretta nel mondo dellarte italiana, anche se il rischio tempesta sembra parzialmente rientrato. Laltro ieri infatti Vittorio Sgarbi era deciso a dimettersi da curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Il critico lo ha annunciato a sorpresa, nel corso della presentazione del Festival dei 2 Mondi di Spoleto, che si è svolta proprio al ministero. Seduto a fianco del ministro Giancarlo Galan ha detto: «Mi dimetto da curatore del Padiglione Italia e mi dedico solo al Festival di Spoleto. Rinuncio alla Biennale, perché sono stato cacciato da Venezia». Il motivo della fuga annunciata? Il critico darte, era stato nominato soprintendente a Venezia dallex ministro Sandro Bondi ma la nomina era stata bocciata dalla Corte dei Conti. La palla è tornata allora in mano al ministero. Ma ai Beni culturali hanno deciso di escluderlo dalla nuova selezione. Sgarbi ritiene, invece, che i due incarichi siano strettamente collegati. Visibilmente amareggiato il ministro Galan che ha ricevuto la notizia a caldo. Ha subito chiesto al critico darte di fare marcia indietro: «Chiederò a Sgarbi di non dimettersi. Nella sua decisione non cè logica: posso capire che Sgarbi si sia infastidito ma posso dire che nessuno ostacolerà il suo lavoro alla Biennale». Così dal ministero si è cercato subito di ricucire. Antonia Pasqua Recchia, a capo della Direzione generale per il paesaggio e le belle arti, ha scritto confermando «la massima stima e apprezzamento» e augurandosi che Sgarbi «decida di completare il lavoro già avviato». Sgarbi ha risposto ieri sera con una mail che stempera i toni. Resta convinto che i due incarichi siano strettamente collegati data la necessità di gestire e utilizzare per la mostra anche nuovi spazi: «il Ministro Bondi, in accordo con il Presidente Baratta, nel nominarmi Sovrintendente Speciale, ha chiesto e garantito luso degli spazi dellAccademia e degli altri spazi museali di pertinenza del Polo Museale Veneziano». E ancora: «La prima richiesta quando io accettai lincarico di Curatore del Padiglione Italia, fu di poter ottenere almeno nellanno del 150° dellUnità dItalia, la disponibilità del simbolico Padiglione ai Giardini... La risposta del Presidente Baratta fu negativa. In alternativa egli garantì, come poi è stato, lampliamento del Padiglione allArsenale, e lestensione degli spazi garantiti dalla funzione di Sovrintendente...».
Quindi se resta «lirrevocabile problema degli spazi, allo stato largamente insufficienti anche solo per gli artisti invitati dal Comitato degli Intellettuali», le dimissioni sono però sospese «fino a rassicuranti notizie da parte del Ministro».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.