(...) possa finalmente smettere di essere unoccasione di dissidio, di divisione tra italiani. La guerra civile, più che in qualsiasi altro paese dEuropa, ha portato strascichi e veleni mai definitivamente superati. Ed è per questo che Plinio chiede a Giorgio Napolitano di inserire nel suo discorso un riferimento ai morti durante la guerra. A tutti i morti, a tutti gli italiani che hanno combattuto da una parte o dallaltra, a prescindere dalla risposte che la storia ha dato alle loro scelte.
Lesponente di An spera che «il presidente voglia ricordare anche il sangue dei vinti». E così prende carta e penna per rivolgersi al capo dello Stato. «Sono a chiederle di voler ricordare anche il sacrificio dei vinti - scrive Plinio - come atto giusto e doveroso di pietà umana, di civiltà e di riconciliazione nazionale. Si trattava di italiani e alcuni di loro addirittura giovanissimi». Un appello che non deve suonare come volontà di cambiare storia e tradizioni, ma anzi di continuare a seguire una strada già intrapresa nel recente passato e che, pur con mille difficoltà, possa portare al superamento delle divisioni. La missiva su carta intestata della Regione Liguria chiede a Napolitano di prendere in considerazione questa ipotesi «in continuità con il suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi, che ha sempre usato parole di commosso ricordo per tutti i caduti, e con lallora presidente della Camera Luciano Violante che invitava a comprendere le ragioni dei ragazzi di Salò e i coerenza con il suo discorso di insediamento nel maggio 2006, allorché parlò tra laltro di superamento delle lacerazioni della guerra civile e di rispetto di tutte le vittime». E il capo dello Stato risponde subito. Ieri, poco prima delle 16.30, in Regione arriva la chiamata della segreteria del gabinetto del presidente della Repubblica. «Avremmo bisogno di avere tutta la documentazione - è la richiesta - Non abbiamo ricevuto le carte complete. Potreste inviarcele nuovamente». Un interesse concreto, una dimostrazione di attenzione.
E un gesto possibile, dunque, quello che Plinio chiede a Napolitano. Un gesto che metterebbe Genova, medaglia doro della Resistenza, al centro del dibattito politico. Perché il presidente della Repubblica presenzierà a quella che è la celebrazione ufficiale del 25 aprile a livello nazionale. E una sua dichiarazione in questo senso assumerebbe maggior valore.
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