Certo, potremmo risparmiare tempo e inchiostro dando per acquisito l’inizio degli articoli di questa rubrica, anche perché generalmente è immutabile o quasi. E suona pressappoco così: «La radio dimostra di essere ancora una volta superiore alla televisione». Poi, segue il motivo della superiorità, come una cifra stilistica, un’immagine letteraria, un artificio dialettico. Una variabile indipendente, soprattutto.
A essere dipendente, invece, è la fine della frase. Quella che designa il perché la radio vince sulla tivù. E, stavolta, parlando di musica live, è una superiorità schiacciante. I concerti dal vivo, in televisione, passano pochissimo (salvo le Tv specializzate, ovviamente, ma questa è un’altra storia). Per sperare di vedere un artista live su una delle sette reti generaliste, occorre un piccolo miracolo: o è estate e c’è la trasmissione del Festivalbar, o è inverno e c’è la trasmissione del Festival di Sanremo, o è notte fonda e c’è la trasmissione del Club Tenco. O è un evento ed è obbligatorio esserci: ad esempio, per i concerti di Vasco in Calabria lo scorso anno o di Ligabue a Reggio Emilia a settembre, a richiamare le telecamere è stato il fatto che gli spettatori si contassero a centinaia di migliaia. E quando qualcuno osa, sommessamente, lamentarsi perché la televisione trasmette poca musica live, la risposta è sempre la stessa: «Fa poco ascolto». Affermazione tutta da verificare, ma tant’è.
In radio, no. In radio, è più bello. E la musica live - soprattutto su Radiouno Rai; su Radiodue Rai; su Rtl 102,5; su Rds e su Radio Italia-solo musica italiana - è la benvenuta. Ad esempio, la settimana scorsa, proprio su Radio Italia è andato in onda un concerto dei Negramaro, realizzato appositamente per l’occasione. E chiunque abbia sentito almeno una volta i Negramaro dal vivo sa che parliamo di emozioni allo stato puro. Chiudere gli occhi e ascoltare la voce di Giuliano Sangiorgi che canta Solo per te, con le note dolcissime che scorrono dietro, è una delle gioie della vita, che auguriamo veramente a chiunque.
Quindi, tanto di cappello a Radio Italia-solo musica italiana e all’opportunità di ascoltare un simile prodigio in modulazione di frequenza. La sera dei Negramaro live hanno firmato una pagina di storia della musica. E anche di storia della radio.
E alla fine, nelle orecchie, resta una voce che sa essere anche un po’ negra. Lasciando un gusto un po’ amaro.
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