Rai, ufficio collocamento allenatori

Dopo Capello e Tardelli, anche Zenga, appena scelto come opinionista tv, ha trovato subito una panchina

Il record pare sia di Andrea Mandorlini. Si presenta a Ds estate, niente più che una comparsata, ma non fa a tempo a lasciare gli studi della Rai che lo chiama il Siena. A Mandorla è bastato qualche minuto in televisione per trovare l’ingaggio, aveva rescisso consensualmente con il Padova, aspettava il colpo, mamma Rai lo ha piazzato come neppure il miglior ufficio di collocamento interinale. Infatti dura poco, poi arriva l’ex Mario Beretta, ma il record rimane, e con una cassetta Rai si può anche stabilire con precisione il tempo del primato. E fare anche tabelle interessanti, tipo prestazioni al coperto, o meglio in studio, e in plein air, perchè Walter Zenga per esempio si era esibito come seconda voce nella diretta della Nazionale di calcio. Certe discipline stanno prendendo piede ed è giusto fare le dovute distinzioni prima che inizino le polemiche. Zenga adesso è raggiante, era già successo a Nedo Sonetti acciuffato e scaricato da Massimo Cellino, poi a Emiliano Mondonico, e soprattutto a Fabio Capello e Marco Tardelli, nomi grossi, tutti figli benedetti da corso Sempione.
In realtà il movimento ha iniziato a farsi notare con il clamoroso ingaggio di sir Fabio Capello sulla panchina dell’Inghilterra, come andare alla Corrida e ritrovarsi il giorno dopo sul palco di San Remo. Era lì tranquillo e beato che studiava l’inglese con i nastri della Radio Elettra quando la Fa lo chiama per dirigere i leoni. Combinazione aveva un contratto da opinionista e commentatore con Rai Sport. Ha preso un dizionario della Hazon, si è alzato dalla poltrona e ha salutato in inglese lasciando tutti stupefatti. La Rai da una parte era lusingata da questo suo inatteso ruolo caritatevole, dall’altra spiazzata dalla poltrona centrale dello studio rimasta vacante. Ci vuole un sostituto: si chiama Marco Tardelli, quello dell’urlo, inserito fra i cinquanta giocatori più cattivi del dopoguerra da Times. Lo ingaggiano e a metà stagione lui va in Irlanda fra le braccia del ct Giovanni Trapattoni. Bene, ma intanto la Rai resta nuovamente spiazzata, ci sarebbe un altro mito in attesa, Antonio Cabrini, ma per ora il campione del mondo non ha la medesima fortuna degli altri e non sta a noi spiegargli il motivo. Dichiara che prenderebbe al volo il posto di Tardelli nel cda della Juventus ma si ritrova a fare la spalla del tenente Evaristo Beccalossi in Bsi - Brescia Investigation - minifiction ma pur sempre Rai. Qualcosa sta iniziando a capire anche il Bell’Antonio. Resta il nodo Marco Tardelli, deve essere sostituito e per la poltrona centrale si fa il nome di Walter Zenga, stanco morto di lavorare all’Est, in odore di Inter se salta Mancini, ma non era vero.

Adesso via anche lui, ieri la prima conferenza stampa a Catania e le prime parole dolci per Silvio Baldini: «La prima cosa che farò - ha detto Walterone - sarà chiamarlo». Errore, perori la causa del mister silurato a mamma Rai, dia retta.

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