Caro Ranieri, lInter la ringrazia: il campionato è finito, sepolto...
«Guardi che il campionato è rimasto sigillato fin dallinizio. Io lavevo detto: solo lInter può perderlo. E se lo meritano tutto questo scudetto. Sono loro la squadra da avvicinare e da battere».
Anche da imitare, magari...
«Da imitare è più complicato perché non credo ci sia in circolazione tanta gente con la disponibilità a investire nel calcio le cifre spese da Moratti».
E quindi capitolo chiuso anche per il futuro?
«No, bisogna fare con altri mezzi. È proprio lInter attuale la risposta migliore. Prima di Mancini, Moratti non ha lesinato risorse finanziarie ad altri allenatori eppure non è riuscito a vincere. La spiegazione è una sola: hanno lavorato con criterio, hanno allestito una squadra competitiva».
Juve rilanciata e Del Piero sugli scudi: è un successo personale di Ranieri?
«Non voglio fare il fenomeno: le mie scelte arrivano direttamente dal lavoro settimanale. Non solo: nella mia carriera non ho mai chiuso gli occhi dinanzi ai campioni. Del Piero ha avuto una partenza ad handicap: è arrivato in ritiro con qualche problema fisico e ha nuotato controcorrente nei primi mesi. Perciò lo mettevo, lo toglievo: aveva unautonomia ridotta. Adesso che viaggia a pieno regime di giri me lo godo tutto».
La caccia al secondo posto è cominciata ufficialmente?
«È presto per sostenerlo oggi, possiamo puntare allobiettivo quando saremo a 4-5 turni dalla fine del torneo. Ma questo devessere latteggiamento della Juve: dobbiamo essere senza limiti. E da ogni sfida dobbiamo ricavare il massimo».
Caro Ranieri, cominciano i primi consensi al suo lavoro dopo le censure al mercato. È stato faticoso lingresso nel mondo Juve?
«Mi sono sentito subito a casa mia, a mio agio. E parte di una grande, eccellente organizzazione. Qui tutti esercitano il proprio ruolo, dallamministratore delegato al commerciale, con competenza e determinazione».
Passiamo alla Champions league: è un caso che Arsenal, Liverpool e Real Madrid abbiano perso?
«È un caso, probabilmente, con qualche legame più tecnico che psicologico legato allarrivo degli scontri decisivi. Perché ricordatevi che ora si comincia a fare sul serio in Champions league. Non si può più sbagliare una sola partita e il fattore fisico diventa determinante».
Cominciamo con il Liverpool: lo considera in ribasso?
«È una squadra tosta, non vedo fragilità ma credo patisca, a livello di manager, il clima incerto legato al passaggio di proprietà e allarrivo di nuovi compratori. Rafa Benitez laggiù è amatissimo perché ha raggiunto due volte la finale europea: una lha vinta, laltra lha persa. Ma nella premier è rimasto sempre indietro».
Cè una spiegazione?
«Perché Benitez, come allenatore, è più italiano degli italiani. Cura in modo maniacale la fase difensiva, laspetto tattico è il suo cavallo di battaglia: questo elemento paga in Europa, non in Inghilterra dove vanno tutti allassalto con la baionetta. Nellultimo mercato ha cercato un goleador come Fernando Torres per risolvere alcuni problemi: Crouch e gli altri sono ottimi attaccanti ma dai numeri ridotti».
Ce la può fare Mancini?
«Ce la può fare, ma avrà vita durissima. Non godrà di nessuno spazio, gli salteranno addosso e dovranno risolvere il duello con la giocata giusta».
E lArsenal?
«Quel 4 a 0 dallUnited mi ha lasciato basito. Tutte e due le squadre hanno fatto riposare qualche elemento. Ma la sconfitta, pesante, non incrina la mia stima nel lavoro di Arsen Wenger. Ha cambiato tutto in due anni, via i senatori, da Vieira ad Henry, dentro i giovani più promettenti. LArsenal spende tanto nel vivaio ma i risultati sono esaltanti».
Il Milan non è nel suo miglior momento...
«Contro la baldanza dellArsenal serve lesperienza della squadra più collaudata dEuropa. Il Milan ha sofferto il Livorno, capace di ripartire. Ecco il rischio per Ancelotti: lArsenal viaggia in contropiede a velocità supersonica. Il Milan ha bisogno dei suoi campioni, Kakà, Seedorf, Pato, al meglio della condizione, per riuscire nellimpresa».
Anche la Roma è conciata: col Real avrà scampo?
«La Roma è irresistibile nel suo gioco, uno, massimo due tocchi, e in velocità. Così ti elettrizza, altrimenti paga dazio. E il Real di questa stagione non è la squadra di qualche tempo fa, più bella che pratica. Schuster ne ha modificato il carattere».
Dalle nostre parti, caro Ranieri, gridano al si gioca troppo: condivide?
«In Inghilterra succede che tra Natale e Capodanno passi più tempo sui campi di calcio e negli aeroporti che a casa e non succede assolutamente nulla. Certo, con un alto numero di partite, il livello spettacolare scade. Ma per risolvere questo problema bisogna porre mano ai format dei campionati, non al calendario».
Sabato è passato in tv lo spezzatino: lo trova così sconveniente?
«Sa quante volte mi è capitato di giocare alle 12 di domenica mattina? Labbiamo sempre fatto e non è successo niente. Anzi è una forma di rispetto per lutente inglese che può andare allo stadio, vedere la sua squadra giocare e poi tornare a casa e vedere in tv il resto del torneo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.