Ranieri severo: «Ci meritiamo due scappellotti»

Un recupero fatale, con la Roma che fa harakiri dopo aver collezionato un vantaggio di due gol. E così si allunga il digiuno giallorosso di vittorie a Cagliari. Un ritorno amaro al Sant’Elia per Claudio Ranieri, rammaricato per il successo sfumato: la Roma non prendeva gol da 5 gare, ne ha subiti due in un finale rocambolesco. «Un peccato, ma dobbiamo recitare il mea culpa. Abbiamo dominato per tutta la partita tranne gli ultimi due minuti. Loro sono abituati a queste rimonte, lo sapevamo: ai ragazzi avevo anche fatto vedere gli ultimi 20 minuti di Cagliari-Napoli, avvertendoli che i rossoblù avevano fatto 12 punti nell’ultimo quarto d’ora. Ci è mancata attenzione, stai portando la gara in porto e dovresti esser concentrato. Sappiamo che loro mettono palloni alti dentro, ci siamo fatti trovare impreparati. Sul gol di Conti dovevamo stare più attenti e diligenti nel vedere chi era l’uomo più pericoloso, ma sulla prima rete loro c’era un fallo su Cassetti (lo ha ammesso sportivamente lo stesso Daniele Conti a fine partita, ndr) non ravvisato dall’arbitro Rocchi perché evidentemente era molto coperto. Doveva vederlo l’assistente. Peccato, meritavamo i tre punti». E a chi gli chiede se Bruno Conti darà due scappellotti al figlio Daniele, autore del gol decisivo, il tecnico risponde ridendo: «Ce li dobbiamo dare noi due scappellotti, avevamo la partita in mano e non te la devi lasciar scappare».
Ranieri è comunque contento di come ha ritrovato la Roma dopo la sosta: «Ero molto curioso di vederla, ho rivisto la squadra determinata e compatta. Abbiamo giocato con il rombo, come contro il Parma, i ragazzi si erano trovati bene e ho voluto insistere. Così ho schierato Vucinic e Baptista a tenere in ansia la difesa e Perrotta ad inserirsi. Tutto molto bello, ma raccogliamo solo un punto. Ora dobbiamo pensare al Chievo, la rabbia per la vittoria sfumata va usata come motivazione per sabato».
Un po’ a sorpresa, Ranieri ha deciso di non schierare Toni titolare, ma lo ha messo in campo solo a dieci minuti dal 90’. «Volevo andare avanti con la vecchia guardia, lui era arrivato da quattro giorni, aveva quattro allenamenti nelle gambe tra cui una partita amichevole. Mi sembrava giusto prima farlo entrare in contatto con tutti e poi farlo giocare. L’ho inserito nel finale per dare un altro punto di riferimento a tutti quanti. Così non è avvenuto, perché il Cagliari si è buttato davanti e poi sapete com’è andata».
L’attaccante sperava in un risultato diverso al debutto in giallorosso. «La partita era abbastanza chiusa, poi c’è stato questo gol viziato da un fallo. Se vai 2-1 e si riapre la gara, è normale. Peccato perché con questo risultato si andava verso un secondo-terzo posto». Quando rientrerà Francesco Totti, il suo maggior sponsor per l’arrivo a Roma, Ranieri dovrà riorganizzare la squadra per farli coesistere. «Ho la fortuna di giocare con Francesco e altri come Vucinic e Baptista. Ora cerco di raggiungere la forma dopo due anni e mezzo in un altro campionato. Poi le decisioni tattiche spettano all’allenatore. Penso che il mister non sia stupido e cercherà di mettere in campo la squadra nel miglior modo possibile».
Perrotta, che ha messo a segno la seconda rete romanista, polemizza sul gol che ha riaperto il match: «È come se avessimo perso, ma sul primo gol c’è stato un fallo su Cassetti non ravvisato da Rocchi. Ormai è una consuetudine con quest’arbitro, se avesse fischiato la partita sarebbe finita diversamente. La dedica per il gol? A mio figlio Matias, ma anche al mio primogenito Francesco, altrimenti si arrabbia».

Pizarro, autore del rigore del vantaggio romanista, è stato protagonista di un brutto episodio: a inizio secondo tempo è stato investito dall’onda d’urto di un petardo. È rimasto cinque minuti stordito, ma poi ha ripreso a giocare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica