Roma «Oggi ti preghiamo: Santo Padre ci benedica! ».È l’invocazione conclusiva di Benedetto XVI a Giovanni Paolo II, appena proclamato beato. Un salto carpiato dal tu al lei, dalla vita eterna alla liturgia terrena e ritorno. Il Vicario di Cristo è sul trono di Pietro. Si rivolge al Papa in cielo, lo guarda dal basso verso l’alto,lo riconosce al di sopra di lui. «Un gigante». Beato. Forse più su nella sua arrampicata verso Dio. Il Santo subito, agli occhi del cardinale Joseph Ratzinger, era già santo in vita. Era santo il giorno della sua morte. Papa Benedetto XVI nell’omelia di beatificazione ricorda i funerali del suo predecessore, sei anni fa nella medesima piazza San Pietro con la medesima fiumana di fedeli: «Già in quel momento sentivamo aleggiare il profumo della sua santità e il popolo di Dio ha manifestato in molti modi la sua venerazione per lui».
Benedetto XVI dice “venerare”, parola speciale. I cattolici la usano per gli angeli e per i santi. Il cardinale Joseph Ratzinger, strettissimo collaboratore di Papa Wojtyla, lo venerava già quando era in vita, sicuro di avere accanto un uomo «tutt’uno con Gesù».Sentiva il bonus odor della sua santità. Racconta il suo incontro con lui, la loro quotidianità: «Vorrei rendere grazie a Dio per la personale esperienza che mi ha concesso di collaborare a lungo con il beato papa Giovanni Paolo II». Il ricordo si fa intimo: «Già prima avevo avuto modo di conoscerlo e di stimarlo, ma dal 1982, quando mi chiamò a Roma come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per ventitré anni ho potuto stargli vicino e venerare sempre più la sua persona».
È anche in queste parole di ossequio affettuoso la continuità tra Papa Wojtyla e Papa Ratzinger: diversi nel temperamento, uniti nell’amicizia,nella collaborazione e nel comune sentire le verità della fede. Cade il velo dal grande arazzoche sulla facciata di San Pietro ritrae Karol Wojtyla. Un milione e mezzo di persone assistono alla luce che si spalanca sul Cupolone al momento della beatificazione: le nuvole fitte si sono allontanate pian piano verso via della Conciliazione e sempre più in là fino a scomparire in una giornata di sole. Una regìa perfetta, viene da dire. Per i fedeli che se lo ripetono l’un l’altro è un piccolo segno di quel che il Papa dirà poco dopo di Dio, «trascendente rispetto alla storia, ma che pure incide sulla storia». Vale per le minime cose come per i massimi sistemi, per le pagine del Vangelo sfogliate dal vento al funerale di Giovanni Paolo II e per il confronto tra marxismo e cristianesimo di cui Papa Ratzinger parla per ricordare che «quella carica di speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e all’ideologia del progresso, egli l’ha legittimamente rivendicata al Cristianesimo ».
Karol Wojtyla ha detto con le parole e con la vita che non sono le ideologie a dare senso. La sua ricetta è «un’esistenza personale e comunitaria orientata a Cristo, pienezza dell’uomo». Papa Ratzinger apre il libro della memoria, tira fuori qualcosa di nuovo e di antico: «Il mio servizio è stato sostenuto dalla sua profondità spirituale, dalla ricchezza delle sue intuizioni. L’esempio della sua preghiera mi ha sempre colpito ed edificato: egli si immergeva nell’incontro con Dio, pur in mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero ». Insiste sul mistero della sofferenza del suo predecessore: «Il Signore l’ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto sempre una “roccia”, come Cristo lo ha voluto. La sua profonda umiltà gli ha permesso di continuare a guidare la Chiesa e a dare al mondo un messaggio ancora più eloquente proprio nel tempo in cui le forze fisiche gli venivano meno». Il Beato che per tutti è già Santo è nella cassa di legno davanti a cui si inginocchia in preghiera Benedetto XVI. Il suo corpo ormai è una reliquia. Tutti sono sicuri che «nel doveroso rispetto della normativa della Chiesa», ma «con discreta celerità», Giovanni Paolo II sarà presto santo. Basteranno «pochi anni» prevede il cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone.
La Chiesa attende con speranza simile alla certezza un nuovo miracolo, come ulteriore via libera di Dio.
Probabilmente bisognerà aspettare di più per le procedure degli uomini. Giovanni Paolo II è il primo Papa negli ultimi mille anni ad essere beatificato dal suo successore: l’ultima volta era accaduto nell’XI secolo. Un evento storico. Anche qualcosa di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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