Razzo talebano fa strage di bimbi

Kabul Giocavano in mezzo alla strada con un razzo inesploso, uno dei tanti lanciati nei giorni precedenti dai talebani per intimidire gli elettori chiamati alle urne. Sono morti così ieri otto bambini afghani di Aliabad, nella provincia settentrionale di Kunduz: sette sono rimasti uccisi sul colpo dalla violenta esplosione dell’ordigno, l’ottavo è spirato mentre lo stavano portando all’ospedale. Un atto «crudele e anti-islamico», ha denunciato il governo di Kabul, che ha diffuso in seguito un’altra versione della tragedia: il razzo sarebbe stato sparato nella stessa giornata di ieri e le vittime sarebbero sei e non otto.
Ieri inoltre un altro ordigno è esploso a poco più di un chilometro dalla base militare italiana di Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan. Lo scoppio è avvenuto a ridosso di una strada percorsa normalmente anche dalle pattuglie italiane, ma in quel momento non passava nessuno. Non si registrano danni né ferimenti.
Quanto alle elezioni, sembra confermato il dato secondo cui ha votato il 40% degli aventi diritto. Lo scrutinio è in corso, e a 24 ore dalla chiusura dei centri di votazione, 22 province hanno realizzato il conteggio, undici lo hanno ancora in corso, e di un’ultima non si hanno notizie. Per quanto riguarda i dati dei seggi, 5.355 hanno effettivamente operato, 304 sono stati chiusi (per irregolarità o attacchi) e di 157 non si hanno notizie.

Oltre all’uccisione di tre scrutatori a Balkh e il ferimento di una trentina di persone operanti nei seggi in tutto il paese, vi sono stati undici attacchi a convogli che trasportavano materiale elettorale e 93 attacchi a seggi in tutto il Paese. In totale 21 civili sono stati uccisi e 46 sono rimasti feriti mentre si recavano a votare, mentre si hanno notizie non confermate di varie persone sequestrate.