Il Real perde anche col giudice Uefa

Il Superclasico delle reciproche accuse finisce 0-0. Nel senso che l'Uefa rispedisce al mittente sia la denuncia presentata dal Real Madrid che quella made in Barcellona. In attesa dello scontro sul campo, a uscire peggio dal terreno neutro di Nyon sono però, ancora una volta, le merengues.
Il vice-presidente dell'Organo disciplinare e di controllo ha sì rigettato le lamentele del Barça, riferite alle parole di Mourinho nell'infuocato dopo-gara del Bernabeu, ma sostanzialmente perché ritenute superflue. Venerdì, infatti, il caso Mou sarà comunque esaminato in Svizzera, dato che l'Uefa aveva già autonomamente deciso di procedere senza aspettare le mosse dei catalani. In pratica, non si è voluto dar adito a un secondo procedimento a carico dello Special One. Ne basterà uno solo per tenerlo lontano dalla panchina per un po' nelle sfide di Champions.
Diverso il "no" opposto alla casa blanca. La video-denuncia sui presunti atteggiamenti antisportivi dei giocatori blaugrana era considerata a Madrid una prova lampante dei torti perpetrati dall'arbitro Stark. Eppure non ha trovato accoglienza. Niente punizione, dunque, per i "simulatori" Dani Alves, Pedro e Busquets. Quest'ultimo accusato pure di aver rivolto frasi razziste al brasiliano Marcelo, apostrofato come «scimmia».
«Non vi è stata strategia comune atta a provocare», l'assoluzione del giudice unico. In compenso Pepe sarà regolarmente squalificato, così come Sergio Ramos (diffidato e ammonito nell'incontro di andata) e naturalmente Mourinho. Al Real non hanno digerito il verdetto di Nyon e hanno reagito facendo subito ricorso. L'ultima mossa disperata per non tradire la linea dettata dal "vate di Setubal".
Intanto in Catalogna preferiscono parlare di calcio giocato. Lo fa Xavi in conferenza stampa. «Mi piacerebbe affrontare un rivale che gioca a viso aperto. Noi cercheremo di gestire il possesso del pallone, è la chiave. Non sappiamo giocare in maniera diversa, sappiamo solo attaccare». Il centrocampista del Barça liquida così le polemiche. «Noi antisportivi? Il Barcellona ha mostrato un comportamento esemplare in tutte le partite. Tutto questo mi sembra triste, patetico».
Non parla invece Mourinho. Quando prende la parola il tecnico portoghese, sono scintille. E allora il Real si è premunito escludendolo dall'incontro con la stampa della vigilia. Si è presentato invece il vice Aitor Karanka, che comunque non è stato tenero. «Mi sorprende la decisione dell'Uefa. Per qualcuno viene applicato un regolamento, per altri no. Domani (stasera per chi legge, ndr) saranno in campo giocatori che non rispettano i principi del fair play e si coprono la bocca per insultare in modo razzista un avversario».
Anche se non si fa sentire, lo Special One resta sempre al centro della discussione. Ieri in Spagna si è scatenato un rebus quasi da ridere su dove siederà stasera Mou. Non in prima fila, la risposta. L'Uefa è intenzionata ad applicare il regolamento alla lettera. A differenza di quanto successo all'andata, l'allenatore dei blancos non potrà comunicare con la squadra attraverso sms, pizzini o bigliettini di scolastica memoria. Probabile che si accomoderà nel palco d'onore del Camp Nou, soprattutto per ragioni di sicurezza. Troppo rischioso infiltrarlo tra i tifosi catalani.
Intanto il Real è già stato scaricato dagli scommettitori.

Secondo quanto riferisce Agipronews, ben nove puntate su dieci danno il Barcellona vincente. Quasi nessuno crede nel miracolo. Nemmeno Mourinho, che una settimana fa aveva pubblicamente ammesso di sentirsi spacciato. Il vate fa proseliti anche quando dice di perdere.

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