(...) Sventolavano larticolo del Giornale che citava un documento di giunta sui veri conti della Sanità. E poiché a loro quel documento nessuno sè mai sognato di consegnarlo, hanno chiesto allassessore al Bilancio Giovanni Battista Pittaluga di rifarli anche a loro, i calcoli. Lui ha preso un protocollo a righe e ha iniziato a sommare e sottrarre, fino al risultato: 200. In calce sta scritto: «Memoria presentata da ass. Pittaluga - 16/11/2005». «Così ora cè anche la sua tabella autografa, lo sfido a negare ancora la verità» chiosa Morgillo.
Di fatto, anche i tecnici che hanno partecipato alla stesura della manovra fiscale fanno sapere che sì, le tasse sarebbero state più basse se non ci fossero state le promesse elettorali da mantenere. Del resto era la via più semplice, perché «entro fine anno dovevamo comunicare al governo come avremmo sanato i 55 milioni del 2004 e in cassa certo non li avevamo». «Avrebbero potuto coprire quel disavanzo con la vendita degli immobili, che frutterà fra i 65 e i 70 milioni di euro» ha tuonato ieri Morgillo.
Ieri il presidente Claudio Burlando ha detto che la colpa del disavanzo resta del centrodestra, reo di «non aver fatto laccantonamento prudenziale per gli oneri dei contratti degli anni precedenti». In verità, dicono i tecnici che quei conti non hanno pesato sullentità della manovra fiscale, perché nel 2007 il governo li rimborserà, aggiunge Biasotti che «nessuna Regione lo fece, laccantonamento, cera un accordo».
Adesso il centrodestra affila le armi. Plinio parla di «falso in bilancio proparato ad arte per aumentare le tasse» e chiede il ritiro della manovra fiscale e le dimissioni di Pittaluga. Poi rincara: «Come andiamo sostenendo da tempo il tanto strombazzato buco sanitario che sarebbe stato lasciato in eredità dal centrodestra è risibile e, come si scrive nelle stesse memorie interne alla maggioranza, non supererebbe i 55 milioni di euro. È la prova provata che, con il pretesto del disavanzo pregresso, la giunta Burlando intendeva mettere nuove tasse esclusivamente per finanziare la spesa corrente e cioè la spesa clientelare e gli sprechi in cui da sempre si distinguono le amministrazioni di centrosinistra». Aggiunge che a Burlando e a Pittaluga consegnerà il «pinocchietto dellanno» e annuncia che, comunque, il centrodestra «è nelle condizioni di far saltare una spremitura fiscale ai danni dei contribuenti liguri rivelatasi, carte del centrosinitra alla mano, strumentale e inutile».
Il voto sul Dpefr in commissione è stato rinviato a domani. Per un gentlemen agreement lopposizione ha garantito che non parlerà più di 80 minuti, «ma non saremo così buoni quando andremo a discutere la leggina sulle tasse» assicura Plinio. E qualche mal di pancia la legge Finanziaria di Pittaluga lo ha creato anche fra gli assessori. Ieri la giunta si è protratta unora in più, con il presidente Burlando a chiedere conto allassessore Pittaluga dei malumori espressi in questi giorni, senza troppi mezzi termini, dalla Cgil, che infatti è stata invitata a discutere la manovra fiscale già domani.Al termine Burlando ha illustrato limpianto della manovra. È senzaltro «forte», ha detto, e senzaltro ha il suo perno su una «pesante operazione fiscale». Lobiettivo, ha spiegato, è rendere la Regione più libera di dedicarsi ai «grandi filoni»: «Vogliamo che la Regione sia un pò meno notaio e un po meno passa soldi, in grado di reperire e gestire in modo autonomo risorse proprie per progetti di alto livello ben definiti».
Così, a proposito delle promesse elettorali che ricordava il centrodestra, la giunta si propone di fare investime. La manovra farà entrare nelle casse della regione 97 milioni di euro nel 2006 e 108 milioni nel 2007. La Finanziaria prevede anche tagli per 42 milioni e ulteriori entrate dalla valorizzazione del patrimonio di Asl e ospedali: 50 milioni nel 2006, 40 nel 2007.
Gli introiti andranno a coprire la sanità, ma non solo. Listituzione della tassa sulla benzina, 0,0258 euro al litro, e laumento del 10 per cento del bollo nel 2007 infatti serviranno a finanziare il trasporto pubblico locale. Quanto agli investimenti, eccoli: il piano investimenti dei piccoli comuni cresce da 5 a 10 milioni, il Fir (Fondo regionale) passa da 20 a 90 milioni, poi ci saranno leggi specifiche come quella per la cultura e i grandi eventi, che conterà su un milione di euro. Ancora: la Liguria darà vita al fondo per i non autosufficienti con 5 milioni iniziali, investirà 25 milioni in tre anni per le politiche per la casa e altri 5 ogni anno per formazione e lavoro contro la disoccupazione e la precarietà. Un fondo di rotazione di 10 milioni nel 2006 servirà inoltre per lo sviluppo di industria e piccole e medie imprese, fase necessaria in vista dei tagli ai fondi specifici della Ue.
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