La Regione pubblica i redditi dei politici Ma solo quelli vecchi

La Regione pubblica i redditi dei politici Ma solo quelli vecchi

(...) Insomma, anche oggi, niente cifre. I lettori del Giornale devono arrendersi a un’attesa abbastanza lunga, che potrebbe protrarsi di almeno una ventina di giorni. Lo dice ufficialmente, con una lettera che pubblicheremo integralmente domani, Augusto Pessina, il segretario generale del consiglio regionale ligure. «Il livello di trasparenza garantito dalla vigente legislazione ligure, rispetto alla situazione patrimoniale e reddituale dei consiglieri regionali, sia al momento della loro elezione sia durante l'espletamento del loro mandato, è ampio», garantisce il funzionario, che spiega come «una volta pervenute le dichiarazioni, gli Uffici - a seguito della presentazione della annuale dichiarazione dei redditi - provvedano a pubblicare la documentazione sul B.U.R.L. (Bollettino ufficiale della Regione Liguria), attenendosi, per quanto è possibile, ai tempi stabiliti».
Probabilmente «quanto è possibile» a Provincia e Comune, non lo è per la Regione. Ma pazienza. Il fatto è che rispondendo all’articolo del Giornale, ritenendo «doveroso rettificare alcune parti dell'articolo e, soprattutto, respingere il contenuto dei titoli», il segretario si meraviglia di come non sia stato possibile pubblicare dati accessibili a chiunque. Spiega infatti il funzionario che i «bollettini (Burl, ndr), nella versione cartacea, sono naturalmente acquistabili da qualunque cittadino e, in versione informatizzata, ormai possono essere gratuitamente reperiti da chiunque ne abbia interesse collegandosi al sito della Regione Liguria».
È proprio quello che abbiamo fatto ieri fino al tardo pomeriggio in attesa di un riscontro da parte della Regione. Il fatto che sia difficile, navigando sul sito, trovare i bollettini ufficiali è più una pecca di chi ha «disegnato» il portale dell’ente. Però, anche superando questo difficoltà organizzativa, «chiunque» non riuscirebbe a trovare le dichiarazioni dei redditi del 2009. Semplicemente perché non ci sono. E il segretario regionale, che fa un elenco di tutti i bollettini ufficiali che riportano i dati reddituali dei politici, deve ammettere che gli ultimi aggiornamenti disponibili sono relativi ai redditi del 2008. Insomma, per dirla con il funzionario, «il fascicolo B.U.R.L. contenente la "Dichiarazione stato patrimoniale e reddituale Consiglieri regionali anno 2009 - aggiornamento“, l'ultimo in ordine di tempo, dalla settimana scorsa è in fase di correzione delle bozze per la stampa e sarà pubblicato il 20 aprile». Non c’è ancora. Nonostante tutti i consiglieri abbiano da mesi consegnato i moduli, tanto che gli altri enti locali lo hanno invece fatto.
«La mia dichiarazione è pubblica - interviene Gino Morgillo, vicepresidente del consiglio regionale - Ho consegnato il modulo agli uffici, e come tutti i colleghi, ho firmato la lettera con cui autorizzo, come peraltro prescritto dalla legge, a rendere pubblici i dati. Come componente della presidenza del consiglio regionale, mi farò carico di valutare per la prossima volta ogni iniziativa che consenta di rendere ancora più agevole la consultazione dei redditi». Il consigliere Nicolò Scialfa, per parte sua, ieri a Babboleo News che è tornata sul caso delle dichiarazioni «nascoste» in Regione, ha dichiarato di «guadagnare circa 7.000 euro netti al mese». È il primo a fare un passo spontaneamente, anche se va detto che la sua dichiarazione dei redditi, peraltro assai più dettagliata, era già nota essendo stata divulgata una settimana fa dal Comune di Genova, nel cui consiglio mantiene un seggio.
Insomma, sembra il segreto di Pulcinella, ma è quasi impossibile da svelare. «Giovedì gli uffici si erano comunque dichiarati disponibili a fornire, pur non essendo tenuti a farlo, nei tempi tecnici consentiti, tutti i dati richiesti dal giornalista anche prima della loro pubblicazione su Bollettino», conclude la sua lettera il segretario regionale, senza mascherare un po’ di stizza per la pubblicazione dell’articolo.

Per l’appunto, gli uffici si erano dichiarati disponibili, chiunque può accedere, nessuno vuole nascondere atti pubblici per legge, ma ad oggi gli stessi uffici continuano a non fornire i dati. Diciamo pure che non li forniranno ancora per qualche giorno. Perché sono «ancora in fase di correzione». Ditelo pure al Giornale, ma state zitti con la Finanza.

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