Diego Pistacchi
Tutto si può fare, con i soldi della sicurezza, tranne che spenderli in parole. Anche perché un progetto davvero utile ci sarebbe, ed è quello di spendere gli «avanzi» per stipulare una polizza che assicuri i cittadini liguri contro scippi, rapine e altr reati. In Regione è divampata la polemica sulla distribuzione dei soldi già stanziati per la sicurezza delle attività commerciali, e «dirottati» al finanziamento di corsi di legalità, percorsi di formazione, progetti di recupero, superamenti di disagi sociali, e via creando paroloni. Dopo la denuncia del Giornale, Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza nazionale e già vice presidente della giunta Biasotti che aveva trovato i tre milioni di euro da investire in sicurezza, attacca a testa bassa la maggioranza di Claudio Burlando. E chiede di ritirare la delibera con cui viene ridotta al 30 per cento del fondo complessivo la cifra che può servire allacquisto di sistemi tecnologici di sicurezza, cioè telecamere, allarmi, vetri blindati, casseforti temporizzate e altri meccanismi in grado di tenere lontani i malintenzionati dai negozi.
Quella decisione di «ampliare il concetto di sicurezza» tanto sbandierato dallassessore Claudio Montaldo proprio non piace. Plinio le traduce, senza troppi giri di parole, con il più esplicito termine di «chiacchere, inutili bla bla bla per dirottare a favore dei più disparati soggetti per non ben specificate iniziative» i soldi messi a disposizione dalla giunta precedente per «interventi concreti». Specie dopo quanto appena accaduto, sempre in Regione, per la distribuzione di soldi pubblici, nel caso del finanziamento alle iniziative per la celebrazione del 60° anniversario della liberazione. Anche in quelloccasione 400mila euro sono stati «sparsi» su molti enti e associazioni che hanno avuto contributi più o meno importanti per organizzare convegni, curare pubblicazioni e mostre, proporre incontri e dibattiti.
Plinio però non si limita a criticare le scelte della Regione, tra laltro chiedendosi come abbia potuto Burlando delegare il tema della sicurezza a Montaldo che è assessore alla Sanità. Lesponente di An chiede di ridiscutere il provvedimento insieme alle forze dellordine per avere suggerimenti tecnici. Ma poi di usare i fondi, che ci sono e sono tanti, anche per dotare di sistemi di sicurezza le strade e i quartieri più a rischio, come il centro storico, il Cep, Begato. E in più dà il suggerimento nuovo, preso in prestito dalla Regione Lombardia che lo ha già adottato con successo. Plinio suggerisce di stipulare «una polizza assicurativa che copra i cittadini liguri contro rapine, scippi, aggressioni, furti, omicidi ed ogni altro tipo di eventi criminosi - atti terroristici inclusi - che comportino danni fisici permanenti».
Sempre da An, ma in questo caso dal responsabile provinciale della sicurezza, Aldo Praticò, arriva una seconda proposta: «Come consigliere comunale presenterò una mozione perché lamministrazione cittadina, cui vanno i fondi, li impieghi non per iniziative poco concrete, ma per installare sistemi di sicurezza in aree pubbliche. Sono infatti sconcertato per la scelta della Regione».
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