Roma - "L'emendamento che io e il senatore Paravia abbiamo presentato era teso a garantire una piena libertà d'azione al commissario straordinario Augusto Fantozzi". Il senatore azzurro Angelo Maria Cicolani non disconosce l'emendamento che ha modificato la legge Marzano sui salvataggi delle grandi imprese e quella sul diritto fallimentare del 1942. Però, assicura: "Sono con il ministro Tremonti e voglio una situazione cristallina. Se l'emendamento va perfezionato, sono disposto a sottoscriverlo".
Senatore Cicolani, il ministro Tremonti è stato perentorio: "O va via l'emendamento o vado via io". Non ha avuto mezze misure.
"Sono d'accordo. Ho appena ascoltato l'audizione del ministro in Aula. Il senatore Antonio Paravia ed io siamo d'accordo con Tremonti. Su una materia come il diritto fallimentare serve una politica cristallina, non si può essere fraintesi. Se ci può essere la benché minima interpretazione diversa dalle nostre intenzioni, siamo infatti disposti a cambiarla."
L'emendamento è già stato ribattezzato "salva premier". E' realmente così?
"Macché. Non era nostra intenzione presentare e far votare un emendamento che potesse sgravare determinate persone dalle proprie colpe. Ma non precipitiamo. Finora si è parlato usando il condizionale: potrebbe succedere che..., forse potrebbero anche..., e così via. Non si fanno i processi con il "se". La norma, infatti, esclude dalla sua applicabilità i casi di
accertata falsità dei documenti posti a base della procedura,
quindi non si applica ai casi citati da affrettate dichiarazioni
di alcuni dirigenti politici e ad alcuni organi di informazione."
Perché avete inserito un emendamento di questo tipo?
"Per prima cosa va detto che la natura dell'emendamento è corretta ed era tesa a salvaguardare il lavoro che Fantozzi doveva fare per salvare Alitalia. La compagnia di bandiera era sull'orlo del fallimento. La vicend, la conosciamo tutti: Enac stava per ritirare le licenze, i sindacati si erano messi di traverso, i conti erano in rosso e sprofondavano di giorno in giorno. Non c'erano più i soldi nemmeno per pagare i rifornimenti delle bibite."
Cosa c'entra l'emendamento con tutto questo?
"Lo scopo dl nostro emendamento era non assoggettare Fantozzi a rischi (come la bancarotta) che l'avrebbero influenzato nell'azione."
Cioé?
"Il nostro emendamento dice che si ha la bancarotta fraudolenta solo se c'è la malafede, solo cioé se i libri contabili sono stati alterati al fine di commettere una frode. Altrimenti la bancarotta non è fraudolenta e l'operatore non può essere imputato di un tale reato. Ovviamente, il senatore Paravia ed io non avremmo mai potuto fare una legge ad personam per tutelare Fantozzi. Sarebbe stato incostituzionale. Bisognava comunque tutelare le difficili scelte fatte da parte dei
commissari, che, operando in momenti oggettivamente straordinari, hanno l`esigenza di agire
in modo certamente responsabile, ma discrezionale e flessibile,
tendendo in primo luogo a garantire la continuità di un pubblico
servizio."
Quindi il vostro obiettivo resta positivo?
"Certamente. E tutt'ora resta volto alla salvaguardia di un patrimonio pubblico. Senza il nostro emendamente, infatti, se Fantozzi avesse operato come un qualsiasi liquidatore, la compagnia di bandiera non sarebbe più viva.
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