Il «requiem» dell’assessore per la morte della Provincia

«Addio, Provincia cara, addio. Tu, che nell’immaginario collettivo eri più confusa e oscura della Nebulosa diOrione, e tutti ti scambiavano per la Regione. Tu che, nonostante i tuoi tentativi di farti conoscere per le iniziative che svolgi sul territorio a favore dei comuni e dei cittadini eri costantemente ignorata dai media.
Tu che, rispettosa delle competenze che lo Stato e la Regione ti hanno affidato (sulle strade, le scuole superiori, la formazione professionale, l’ambiente ela programmazione territoriale) spesso senza darti neppure un euro per il loro espletamento, continuavi a svolgerle con impegno e dedizione».
Così l’assessore provinciale all’Istruzione, Marina Lazzati, esponente della Lega,nel suo requiem per la Provincia dopo la notizia dell’abolizione degli enti con legge costituzionale. Una vera e propria ode sul ruolo delle Province, di certo un modo originale di protestare e puntare l’attenzione su quelle che sono le competenze e la funzione dell’ente. . «Tu - prosegue Lazzati -, con i tuoi dipendenti che andavano di persona nei Comuni dove era richiesta la loro presenza per risolvere problemi o semplicemente per dare la loro consulenza. Tu, che non hai saputo farti conoscere per quello che sei e che realmente fai, perché spesso ignorata e fagocitata dalla città capoluogo. Forse,invece di abolirti così ignominiosamente, avrebbero dovuto semplicemente riformarti. Chi sarà ora l’interfaccia dei Comuni e dei cittadini sui temi di tua ex competenza? Soprattutto chi avrà la forza e la passione di essere presente e attivo sul territorio così come lo è stata la Provincia? Probabilmente rinascerai sotto nuovo nome, e allora tutti ti loderanno.

Dato che ti hanno abolita, si userà ancora l’aggettivo “provinciale” per designare - un pò spregiativamente - chi viene da fuori città? Cara Provincia, che hai una storia che parte da lontano, che viene prima della unità d’Italia e prima delle Regioni, cara Provincia, anche se poco conosciuta, spesso ignorata e vilipesa, mi mancherai. Requiem».

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