Michela Giachetta
La maggioranza in consiglio comunale si astiene sul Residence Bravetta, teatro di continui episodi di violenza, nonché - è questa laccusa di molti abitanti del quartiere - «ricettacolo di degrado e criminalità».
Lordine del giorno in questione, respinto con 10 voti a favore, 2 contrari e 20 astenuti, è quello presentato lunedì dal capogruppo di An, Sergio Marchi e dal consigliere dello stesso partito, Marco Marsilio. Si chiedeva con quella mozione che il sindaco e lassessore alla sicurezza assumessero «limpegno di sgomberare il Residence Bravetta in tempi celeri, trasferendo gli ospiti in centri di accoglienza meglio attrezzati». Ma la maggioranza ha preferito non esprimersi. «Comportandosi così - dichiara Marsilio - la sinistra ha messo la testa sotto la sabbia». Il riferimento è ai ripetuti rinvii della chiusura del Residence da parte dellamministrazione comunale. Veltroni lo scorso mese ha annunciato che «nella prima settimana di marzo partirà il trasferimento delle 124 famiglie che alloggiano nelle palazzine B, C, D del Residence Roma. Le altre 2 palazzine, la A e la E, saranno liberate a seguire». Stesso annuncio a novembre. In quelloccasione lamministrazione decise la chiusura del Residence Roma a seguito dellennesimo episodio di violenza (due senegalesi in ospedale dopo essersi gettati nel vuoto per sfuggire a un incendio), approvando una memoria presentata dallassessore Minelli che stabiliva tempi e modi dello sgombero. Sarebbe dovuto avvenire prima della fine dellanno passato: nulla è accaduto. «Visto il comportamento dellamministrazione - spiega ancora Marsilio - lunedì in consiglio abbiamo chiesto una presa di posizione. Che da parte della maggioranza non cè stata». «Hanno preferito astenersi - continua il consigliere di An - perché, votando a favore, avrebbero messo in evidenza lincapacità della giunta di risolvere il problema». «La sinistra - spiega Marchi - ha inteso la mozione come rafforzativa della Legge Bossi-Fini -. In realtà il nostro scopo era quello di dare condizioni di vita più umane a chi vive in quella struttura subendo ogni giorno situazioni indicibili di degrado». «Su un problema del genere si deve prendere posizione - puntualizza Marsilio -. Così come bisogna fare di tutto per la salvaguardia della sicurezza pubblica».
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