Rho, un medico picchiato ha dato l’allarme

Garze dimenticate nell’addome dei pazienti, interventi chirurgici sbagliati, organi asportati senza motivo. È un quadro agghiacciante quello che emerge dalle carte dell’indagine sul quinto reparto di chirurgia generale dell’ospedale di Rho: venti casi sospetti, due decessi, pazienti che si trovano il colon perforato per l’asportazione di un polipetto. Ma se in tanti parlano di un nuovo caso Santa Rita, il procuratore aggiunto di Milano, Nicola Cerrato, smussa i toni: «Per ora non c’è alcun riscontro giudiziario». E racconta come è nata l’inchiesta: tutto è cominciato a seguito di alcune dichiarazioni di un medico che lavora nell’ospedale e che dice di aver subito un’aggressione da alcuni colleghi. Il professionista avrebbe poi parlato, forse per una sorta di vendetta interna, anche di operazioni scorrette all’interno del reparto. Il pm Maura Ripamonti sta analizzando una trentina di cartelle cliniche del 2009. Ma nei fatti c’è solo la denuncia di un paziente a cui sarebbe stata lasciato un pezzo di garza in una ferita. «Si procederà per violazione del segreto istruttorio - aggiunge Cerrato -: non è stato spiegato il contesto in cui è avvenuta la denuncia ma si è gettato discredito sull’intero ospedale».
Anche la Regione Lombardia ha subito voluto vederci chiaro, temendo di scoprire un altro reparto degli orrori. «Ma i casi sospetti sono solo tre in due anni - commenta il direttore generale della Sanità, Carlo Lucchina - Non mi pare sia una tragedia. Hanno descritto l’ospedale come una dependance di Auschwitz ma non è così». In sostanza pare sia stata accertata la responsabilità di un solo medico e non di un’intera équipe. Per ora il fascicolo è aperto contro ignoti ma le ipotesi di reato sono pesanti: lesioni e omicidio colposo.
Sul caso è al lavoro la polizia di Rho. Gli agenti hanno ascoltato i medici, i primari, i pazienti e i loro familiari. «Consegneremo tutto il materiale raccolto alla magistratura - spiega il vicequestore aggiunto Francesco Anelli -. Saranno i pm a valutare. Stiamo sentendo circa tre persone al giorno e dovremmo completare i verbali nel giro di venti giorni». Nel frattempo sono state presentate alcune querele sui casi di presunta sanità.
La direzione dell’ospedale di Rho non vuol nemmeno sentir parlare lontanamente di un nuovo caso Santa Rita. Eppure a sentire i racconti di certi pazienti le analogie non mancano, a cominciare dalle operazioni inutili. Per questo anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio invierà i suoi ispettori all’ospedale di Rho: «Faremo un’azione comune con gli esperti dell’assessorato lombardo alla Sanità» spiega il ministro.
Lega e Pd in Regione chiedono chiarimenti.

E anche l’ospedale ha aperto un’inchiesta interna: «Stiamo predisponendo la documentazione necessaria da fornire alla Regione e agli inquirenti. Sono però convinto e fiducioso - spiega il direttore Ermenegildo Maltagliati - che il quadro verrà molto, ma molto ridimensionato. Ai cittadini voglio solo dire che quello di Rho è un buon ospedale».

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