(...) Lassessore comunale allEducazione Bruno Simini si limita a dire: «Per questa vicenda il Comune non centra. Se ne deve occupare la direzione scolastica».
In effetti è così, anche se ieri mattina è arrivato in via Ventura il responsabile dellassessorato allEducazione con i suoi tecnici per un sopralluogo: un atto che risponde a una richiesta di pareri avanzata dal direttore dellufficio scolastico regionale Mario Dutto al Comune stesso, ma soprattutto allAsl ed ai vigili del fuoco.
La delicatezza della questione, al centro di intense polemiche dal momento in cui la scuola islamica di via Quaranta era stata chiusa, sta consigliando la massima cautela. In via Ventura peraltro è attivo un doposcuola di una frangia di bambini «reduci» dalla scuola chiusa che già hanno sostenuto gli esami di idoneità per la scuola egiziana e che ora sono iscritti in alcuni istituti statali dove si presenteranno nei prossimi giorni per sostenere anche gli esami di idoneità alla scuola italiana. «Il nostro obiettivo dice ancora Othman Mahmoud è quello di dare ai nostri figli la possibilità di avere unistruzione completa, sia italiana che quella del Paese dorigine. Una garanzia che, in caso di ritorno in patria, ci sia un titolo di studio comunque riconosciuto».
Il progetto che si intende attuare prevede linsegnamento delle materie sia in italiano che in arabo.
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