Economia

Ricerca Codacons: 23 milioni di italiani faticano ad arrivare a fine mese

Secondo un rapporto elaborato da Bankitalia, il 45% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane alla fine del 2008 è in mano al 10% delle famiglie, mentre la metà delle famiglie italiane, quelle a basso reddito, detiene solo il 10% della ricchezza complessiva

Secondo un rapporto elaborato dalla Banca d'Italia, il 45% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane alla fine del 2008 è in mano al 10% delle famiglie, mentre la metà delle famiglie italiane, quelle a basso reddito, detiene solo il 10% della ricchezza complessiva. Questi dati confermano drammaticamente quello che il Codacons va ripetendo dal 2002: le diseguaglianze sono cresciute per via dell'aumento del costo della vita. «I beni necessari, di largo consumo, come ad esempio frutta e verdura, sono raddoppiati di prezzo mentre gli stipendi e le pensioni sono rimasti fermi. Così, mentre i commercianti, gli artigiani, i liberi professionisti si sono arricchiti "arrotondando" prezzi e listini, secondo il principio mille lire uguale ad 1 euro, i pensionati e i lavoratori a reddito fisso - sottolinea il Codacons - sono rimasti al palo. In tal modo chi era ricco è diventato sempre più ricco e chi era più povero è diventato sempre più povero. Ormai ci sono 23 milioni di italiani che sono a rischio poverta' e che faticano ad arrivare alla fine del mese, ossia più di un terzo della popolazione». Agli individui poveri ufficialmente registrati dall'Istat vanno aggiunti, infatti, i «quasi poveri», circa 15,5 milioni di italiani.

«Ecco perché - insiste il Codacons - chiediamo al nuovo ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani di cambiare politica e di estendere il provvedimento spot della social card almeno a tutti i poveri ufficiali, visto che attualmente il governo, con la Carta acquisti, non solo dà una miseria, ma la dà a poco più del 7% di questi poveri».

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