Lallarme spazzatura nel Lazio, lanciato dal candidato alle elezioni provinciali per il Pdl Alfredo Antoniozzi, sta diventando imbarazzante realtà. E lannuncio, da parte delleuroparlamentare, dellapertura di uninchiesta dellUe per infrazione alla normativa vigente ne è purtroppo la conferma.
La Commissione starebbe dunque vagliando lipotesi di infliggere dure sanzioni alle amministrazioni del Lazio nellambito di una procedura di infrazione già aperta da Bruxelles. «Ho appreso da fonti ufficiali dellUnione europea che è stato aperto assieme alla Campania un altro fascicolo di inchiesta sul Lazio in quanto unica regione italiana a non aver notificato il piano di gestione rifiuti - dichiara Antoniozzi -. LUe sta ultimando la risposta a una mia recente interrogazione e mi ha appena anticipato la dura valutazione sulla crisi rifiuti nel Lazio. Cè preoccupazione per lassenza di un sistema effettivo di gestione dei rifiuti e per linsufficienza delle infrastrutture, aspetti che lUe ritiene simili a quelli della Campania».
Preoccupa anche il numero di discariche presenti nel territorio regionale che potrebbero avere gravi effetti sullambiente. «La Regione è stata varie volte sollecitata a notificare un piano di gestione rifiuti - prosegue il candidato alla Provincia - ma ad oggi nulla è stato inviato a Bruxelles mentre tutte le altre regioni, compresa la Campania lo hanno fatto per evitare multe». «Non basterà comunque linvio seppur tardivo del piano di gestione rifiuti a Bruxelles - chiude - per scongiurarle in quanto ciò che sarà valutata è la sua effettiva implementazione, tanto che gli uffici Ue potrebbero inviare ispettori per esaminare i siti e valutare lo stato di avanzamento delle infrastrutture per la gestione dei rifiuti».
Una situazione, quella della raccolta rifiuti nel Lazio, che per il presidente del Gruppo Misto Francesco Saponaro denota «mancanza di buon senso». «Si tratta di ingiustificato spreco di denaro, un pessimo segnale che denota poca razionalità e responsabilità - commenta -. La situazione nel Lazio deve essere continuamente monitorata perché rappresenta una mina vagante che potrebbe esplodere da un momento allaltro».
Infine il Capogruppo regionale (SR-PdL) Donato Robilotta attacca il candidato sindaco Rutelli, «contrario al quarto impianto di termovalorizzazione». «Il no pronunciato da Rutelli, durante il confronto elettorale con Storace, è da irresponsabili - attacca Robilotta-. E chi sostiene una cosa del genere non può fare il sindaco di Roma. Oltretutto Rutelli per dire no al quarto impianto usa le stesse argomentazioni della sinistra arcobaleno, cioè che le 8 linee di termovalorizzazione esistenti tra San Vittore, Colleferro e Malagrotta, siano già sufficienti». «Siamo al paradosso finale- chiude -.
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