Rifiuti, se lo zoppo aiuta lo sciancato

Roma come Napoli? Il rischio c’è visto che nella capitale si producono quattro mila tonnellate di rifiuti al giorno. In più, la sola ed unica discarica capitolina, quella di Malagrotta, è oramai ridotta al limite della sua capienza, con montagne di rifiuti che continuano a crescere in altezza. In fin dei conti, l’emergenza rifiuti della capitale non è molto diversa da quella partenopea, e a Roma, come a Napoli, si accendono forti polemiche da parte dei rappresentanti dell’opposizione nei confronti del sindaco Walter Veltroni e del presidente della Regione, Piero Marrazzo, proprio nel giorno in cui il presidente del Consiglio, Romano Prodi, presenta a palazzo Chigi il piano del governo per superare l’emergenza rifiuti in Campania. L’assessore all’Ambiente della regione Lazio, Filiberto Zaratti, infatti, annuncia la disponibilità ad accogliere i rifiuti partenopei: «se il Governo nazionale dovesse chiedere alla nostra regione, come ad altre, di dare una disponibilità a superare la gravissima emergenza della Campania di queste ore, il Lazio deve essere disponibile a fare la sua parte». E non solo. «Una volta determinata con precisione la quantità e la qualità dei rifiuti provenienti dalla Campania» e tenendo in conto l’assoluta temporaneità del provvedimento, «si potranno attivare procedure di sostegno momentaneo che aiutino la Campania a uscire dalla fase emergenziale». Affermazioni, quelle di Zaratti, che innescano immediatamente le reazioni di Forza Italia, An e Udc. Anche perché la «questione Malagrotta», fu denunciata, dall’Associazione «Dossetti» già nel 2002, e richedeva immediati progetti alternativi. Ad esempio: allargare la discarica di Albano o intensificare i termo inceneritori esistenti come quello di Colleferro. Ma la questione è rimasta senza risposta.
Il coordinatore regionale di Fi, Francesco Giro, attacca direttamente Zaratti: «L’assessore appartiene a quel partito ambientalista, facente capo al Ministro Pecoraro Scanio che ieri (lunedì, ndr) balbettava a Porta a Porta, che, tra veti incrociati e ripensamenti, ha impedito la costruzione di 4 termovalorizzatori nel Lazio. Questi signori la dovrebbero smettere di nascondersi dietro l’alibi della raccolta differenziata promuovendola seriamente dal momento che, essendo ferma all’11%, è ben lontana dall’obiettivo del 50% entro l’anno e del 60% entro il 2011».
Anche An punta il dito ponendo innanzitutto un interrogativo sulla decisione della regione in merito all’emergenza campana: «Il governatore Marrazzo - chiede Francesco Lollobrigida, consigliere regionale di An - se non vuole emulare in tutto e per tutto il suo collega Bassolino, indichi con esattezza, come crede di risolvere l’attuale fase di stallo che riguarda tutta la Regione».

E il segretario regionale dell’Udc Luciano Ciocchetti ci mette il suo carico: «Può la nostra regione ospitare rifiuti che provengono da un’altra regione se non è in grado di gestire i propri?». Interrogativo su cui si dovrà riflettere.

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