L'annuncio arriva all'improvviso. Così, quasi per caso, nel bel mezzo del consiglio comunale, ma con un'apposita conferenza stampa organizzata in fretta e furia. Il tutto per dire: «Non ci sarà nessun inceneritore per i prossimi tre anni». Firmato, assessore al Ciclo dei rifiuti, Carlo Senesi. Poi però si scopre che non sarà neppure un inceneritore, neanche un termovalorizzatore, ma un super moderno impianto di «disgregazione molecolare». Cosa sia è ancora sconosciuto ai più, ma sono già partiti gli studi, e a Ottawa, in Canada, dice Senesi, è già partita la sperimentazione. Sarà comunque uno «degli impianti più moderni, a basso impatto ambientale che troverà spazio a Scarpino» spiega l'assessore. Finito? Neanche per sogno: arriverà anche un nuovo impianto che tratterà l'umido. Dove lo metteranno ancora non si sa, ma è certo che «sarà un impianto moderno e poco impattante per l'ambiente».
Intanto, quel che è certo è il nuovo stop della giunta Vincenzi, che boccia ancora una volta i progetti del suo predecessore Pericu. Ma ecco i dubbi: con la discarica di Scarpino satura, dove metteremo i rifiuti? Seppelliti dall'immondizia come in quel di Napoli? Neanche per sogno. «Il nostro primo obiettivo - annuncia Senesi - è la riduzione della produzione di rifiuti». Come? «I progetti sono tanti - spiega l'assessore - uno su tutti è un accordo con la grande distribuzione, che favorirà, per esempio, lo smercio di prodotti alla spina e non imballati».
Al via, intanto, dalla prossima primavera una fase sperimentale di «raccolta differenziata spinta» nei quartieri di Pontedecimo e Sestri Ponente. Progetti anche di raccolta porta a porta dove sarà possibile. Già avviati gli accordi con Amiu. Il tutto, naturalmente, per favorire la raccolta differenziata che per legge entro il 2012 dovrà essere il 65% del totale. «Un'utopia per Genova - l'ha definita l'assessore - ma almeno, grazie a queste iniziative spero che in quella data raggiungeremo il 50%».
Ma per i cittadini virtuosi ci saranno sconti sulla fastidiosissima e pesantissima Tia (la tassa comunale sui rifiuti)? «Stiamo valutando un collegamento tra la Tia e le percentuali di raccolta differenziata prodotte, facendo però ricadere i benefici non tanto sui singoli, ma più sulla collettività» assicura Senesi.
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