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Riforma del fisco, la Chiesa pagherà l'Imu Ma salta il fondo per abbassare le tasse

Riunione fiume per il Consiglio dei ministri per mettere a punto il decreto sulle semplificazioni. Il governo ha presentato un emendamento al decreto liberalizzazioni sull'esenzione della vecchia Ici di cui benificiano gli enti non commerciali. Dal 2013 pagheranno la tassa anche le attività della Chiesa a scopo commerciale

Riforma del fisco, la Chiesa pagherà l'Imu Ma salta il fondo per abbassare le tasse

Anche la Chiesa pagherà l'Imu. Il governo ha infatti presentato un emendamento al Decreto sulle liberalizzazioni "in merito all’esenzione dall’imposta ICI/IMU di cui beneficiano gli enti non commerciali". Le maggiori entrate determinate dalla nuova norma - spiega in una nota palazzo Chigi - "saranno accertate a consuntivo e potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all’alleggerimento della pressione fiscale". Dovranno pagare l'Imu, dunque, tutte le attività religiose a scopo commerciale.

Sempre nel pacchetto sulle liberalizzazioni è finita la norma sulla golden share. L’emendamento prevede lo stop all’acquisto di partecipazioni in imprese controllate dallo Stato che svolgono attività di rilevanza strategica "per il sistema di difesa e sicurezza nazionale", ma soltanto se l’acquirente è un soggetto esterno all’Ue e in caso di "minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della sicurezza nazionale".

L'emendamento è stato deciso oggi durante il Consiglio dei ministri, durato oltre 5 ore, che ha dato il via libera al pacchetto semplificazioni. Tra le misure in arrivo ci sono le norme per semplificare gli adempimenti tributari e un pacchetto di misure anti-evasione che pone le basi per un primo intervento di riduzione delle tasse, ma dal 2014. Arriva anche la proroga al 16 maggio per il pagamento della tassa sull’anonimato per chi ha aderito allo scudo fiscale e la proroga di due mesi per per pensionati e dipendenti statali per munirsi di un conto corrente su cui verranno accreditati pensioni e stipendi superiori ai mille euro. Per ora, invece, nessun taglio delle tasse, mentre verrà istituito un fondo in cui far confluire i proventi della lotta all’evasione 2012 e 2013 da distribuire alle famiglie e ai redditi bassi in seguito.

Cancellati inoltre lo spesometro per gli acquisti e i servizi oltre 3mila euro, le sanzioni fino al 40% per chi verrà sorpreso a esportare capitali all’estero oltre i 10mila euro e i finti ispettori dei Monopoli di Stato che entreranno nelle sale giochi per stanare eventuali illegalità.

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