Rimane sugli scaffali l’album folk di madame Sarkozy

Per i discografici il suo cd ha venduto 300mila copie, ma il sindacato dice 80mila

da Milano

Quanto can can a luglio per l’uscita del terzo cd di Carla Bruni, il primo da signora Sarkozy. Paginate e paginate di giornali, servizi tv a raffica e tanto gossip. Che il disco fosse bello o brutto poco contava, l’importante era l’evento. Ora però, a due mesi dall’apparizione nei negozi, a Parigi scoppia la polemica sulle copie vendute di Comme si de rien n’etait. Un titolo («Come se nulla fosse successo») che oggi potrebbe suonare sinistramente profetico. Successo o flop? Successo, e grande, ça va sans dire, annuncia la casa discografica Naive che mette sul piatto 300mila copie vendute, di cui 160mila in Francia; macché, replicano gli organi ufficiali (ovvero il Sindacato nazionale dell’edizione fonografica, citato dal quotidiano Le parisienne), sono poco più di 80mila i cd acquistati dal pubblico. In soldoni il busillis è questo: la casa discografica conta gli stock ordinati dai negozi di dischi, il sindacato le vendite reali (e le copie regalate dalla first lady a tutti i membri del governo prima delle vacanze dove le conteggiamo?).
«È una questione di punti di vista - s’infiamma il manager della Naive Patrick Zelnick - ed è per questo che il cd ha conquistato il doppio disco d’oro». Chissà come sarebbe andata se la casa discografica avesse applicato sulla copertina del cd - come qualche genio del marketing aveva suggerito - uno sticker con la scritta «Potete amare Carla Bruni senza amare suo marito?». La Bruni, intervistata a caldo da radio Europe 1, cerca di glissare. «Non mi occupo molto di cifre. In un paio di mesi non si possono giudicare le vendite di un album, e poi l’estate per la musica è una stagione maledetta».
Eppure la signora sembra un po’ piccata; è vero che No Promises fu un disco noiosissimo e un imbarazzante colpo al suo standing di cantautrice... Ma perbacco, il suo esordio nel 2002 - quando era soltanto una fascinosa modella - con Quelqu’un m’a dit fece un botto da due milioni di copie caracollando elegantemente tra il folk e la ballata. Comme si de rien n’etait torna alle atmosfere dell’esordio, lasciando da parte gli ammiccamenti da donna di mondo e puntando sull’essenzialità delle canzoni, zigzagando tra morbido folk, accenti blues e persino incursioni sui territori del country e del bluegrass. «Mi concentro sulla struttura delle canzoni e non sul loro vestito», diceva con una nota di umorismo involontario. Comunque il disco non è male; c’è la malinconia e il giusto pathos (in Ma jeunesse ad esempio), la provocazione (Tu es ma came ovvero Sei la mia droga)e le cover di classe (You Belong to Me di Bob Dylan e la poetica e dolente fiaba di Francesco Guccini Il vecchio e il bambino) per dimostrare che il pedigree è quello giusto.
Il traguardo dei due milioni di copie sembra lunare, irraggiungibile, ma la signora Sarkozy non se ne cura e non perde il sacro fuoco dell’arte. Ci vuol altro per smontarla. Il 16 settembre parteciperà al popolare show della Bbc Later...

With Jools Holland, ospite canterina al fianco di star «da nulla» come Paul McCartney e i Metallica, mentre tutti la attendono alla prova del concerto. Ma la signora ha troppi impegni, seppur lei, «epidermicamente di sinistra», abbia subito e saggiamente dichiarato di non esercitare alcun ruolo politico» e «di non aver una coscienza politica troppo sviluppata».

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