Gli ritirano la patente perché è omosessuale

Il Tar ha annullato il provvedimento. L’automobilista ha chiesto 500mila euro di risarcimento

Mariateresa Conti

da Catania

Quando la Motorizzazione di Catania gli ha comunicato che la patente di guida gli veniva ritirata perché era necessario procedere ad una revisione della sua idoneità alla guida è rimasto di stucco. E ancor più di stucco è rimasto quando ha capito che dietro quella sospensione c'erano le sue preferenze sessuali, anzi l'aperta dichiarazione di omosessualità da lui fatta qualche tempo prima, durante la visita di leva all'ospedale militare di Augusta. Incredulità, sbalordimento, stress non indifferente anche per un gay come lui, abituato a vivere serenamente la cosiddetta «diversità». Quindi la reazione, con il ricorso che la terza sezione del Tar di Catania - presidente Italio Vitellio, relatore Davide Burzachelli - gli ha accolto, disponendo l'immediata sospensiva del ritiro della patente.
È una storia per certi versi allucinante quella che vede come protagonista Danilo M. commerciante di 23 anni, privato della patente di guida perché gay. La vicenda è stata resa nota solo adesso, alla vigilia dell'inizio della causa di risarcimento danni che il giovane ha intentato e che prenderà il via il 22 giugno prossimo davanti al Tribunale civile di Catania. La difesa, sostenuta dall'avvocato Giuseppe Lipera, ha chiesto 500mila euro per i danni morali che il ragazzo ha subito. Ed è lo stesso avvocato Lipera a raccontare questa storia. «Danilo - dice - è una persona che vive serenamente e felicemente la sua condizione sessuale, ma è rimasto provato e molto turbato da quanto accaduto. Ha perso i capelli ed è stato sotto choc. Tutto è cominciato quando, alla visita di leva, Danilo dichiara di essere omosessuale. I medici però non gli credono, pensano sia una scusa per non fare il militare. Come prova gli chiedono l'iscrizione all'Arcigay». Danilo li convince, dimostra di essere gay, ottiene l'esonero. Ma l'ospedale di Augusta - la visita viene effettuata qui perché il giovane dovrebbe prestare il servizio di leva in Marina - non si ferma. E invia una comunicazione alla Motorizzazione di Catania, che a propria volta fa scattare il procedimento di revisione perché il giovane «non è in possesso - recita il provvedimento - dei requisiti di idoneità psicofisica legalmente richiesti per la condotta di automezzi». Una tesi che il Tar, pur senza entrare nel merito, respinge sin dalle brevi motivazioni con cui dispone la sospensiva. Nel provvedimento si legge, tra l'altro, che «è assolutamente evidente che le preferenze sessuali non influiscono in alcun modo sulla capacità del soggetto di condurre con sicurezza veicoli a motore». Sempre secondo il Tar «l'omosessualità non può considerarsi una vera e propria malattia psichica», e conseguentemente non può sfociare nell'adozione di misure che risultino discriminanti e punitive».


Sull’argomento è intervenuto anche Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario di Arcigay: «È decisamente stupefacente che nel 2005 un omosessuale si veda ritirare la patente in quanto tale. Sarà interessante sapere se per ottenere la patente è necessario fare una dichiarazione di sana e robusta costituzione eterosessuale».

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