Claudia Passa
Davanti agli agenti confessa tutto, poi si presenta in tribunale e accusa la Polizia di averlo «fregato».
Mentre il processo si avvia a conclusione, un colpo di scena riaccende i riflettori sul caso del cocktail troppo «esplosivo» che il 22 dicembre 2002 aveva portato allustione di quattro giovani avventori di un pub vicino Santa Maria Maggiore. Finito alla sbarra con laccusa di lesioni colpose gravissime, E.P., il barman che sera cimentato nella preparazione di bevande flambé, preso a verbale nel maggio 2003 dalla squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato Esquilino alla presenza del difensore, aveva confessato di aver accidentalmente versato alcol puro in uno dei piattini sul bancone, complice il buio, la confusione e la «scarsa dimestichezza».
Ma interrogato in tribunale in questi giorni, ha raccontato che lui in quel piattino aveva versato solo sambuca.
Di qui laccusa: «Mi hanno fregato, mi hanno detto che mi conveniva confessare perché era stata sequestrata la bottiglia di alcol. Ma poi ho scoperto che la bottiglia non era stata sequestrata ».
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