Rivendevano il gasolio agricolo al mercato nero

Rivendevano al mercato nero, a prezzi ridotti fino al cinquanta per cento, milioni di litri di gasolio in evasione d’imposta perché destinato al mercato agricolo. Una frode del valore di 43 milioni di euro, compiuta da una organizzazione composta da un floricoltore dei Castelli Romani, ritenuto il più grande beneficiario nazionale di gasolio esente, e da tre persone titolari di depositi fiscali e commerciali di prodotto petrolifero in Abruzzo e Umbria. L’operazione, denominata Gasoline, è stata condotta in quattro regioni dalla Guardia di finanza di Roma, coordinata dalla Procura di Velletri, e si è conclusa con l’arresto di sedici persone, l’emissione di 18 avvisi di garanzia nei confronti di altre persone e decine di perquisizioni.

Al termine di due anni di indagini, le Fiamme gialle sono intervenute all’alba di oggi in sei città (Roma, Terni, Rieti, L’Aquila, Caserta e Latina), dopo una serie di controlli a produttori agricoli e florovivaistici che beneficiano della totale o parziale esenzione dall’accisa sull’acquisto di gasolio in funzione del suo particolare utilizzo: riscaldamento di serre e alimentazione di mezzi agricoli.

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