Rivolta dei tassisti: in città è paralisi

La protesta più pesante è stata quella dei tassisti. Alla notizia che il governo Prodi voleva liberalizzare il settore, i conducenti hanno fanno scattare uno sciopero spontaneo. Nessun’auto bianca ha caricato passeggeri (ad eccezione di anziani e famiglie con bambini) dalle 18 a tarda sera. La protesta ha bloccato i posteggi di taxi del centro, quelli alle stazioni di Cadorna e Centrale e agli aeroporti di Malpensa e Linate. «Il governo ha deciso senza consultarci, altro che concertazione!» ripetono i conducenti. Alla loro rabbia si è unita quella dei viaggiatori. Lo scalo di Linate, dove è stato organizzato un presidio dei conducenti, è rimasto collegato alla città solo grazie all’autobus 73. C’è chi, per la colpa della protesta, ha perso l’aereo. Impossibile, nelle ore della protesta, avere notizie dai centralini dei taxi e non sono mancati diverbi tra passeggeri e conducenti.

Oggi i sindacati dei tassisti si riuniranno per studiare nuove forme di protesta, «insieme alle altre città italiane». Ma non ci sono solo i tassisti. Il decreto sulle liberalizzazioni ha scatenato le proteste dei panificatori - che si dicono «pronti allo sciopero fiscale» - e dei farmacisti che avvertono: «Il servizio è a rischio».

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