Abbonati a ilGiornale PDF Premium
potrai consultarlo su PC e su iPad:
25 euro per il mensile
120 euro per il semestrale
175 euro per l'annuale
Rivoltosi o moderati, le due facce dei giovani
La protesta che in questi giorni sta attraversando tutta Italia contro la riforma dellistruzione, dalla scuola elementare alluniversità, ha un doppio volto: quello, impegnato, di chi ogni anno puntualmente scende in piazza, contro ogni ministro che proponga non una riforma, ma anche un minimo cambiamento, e che ritiene sia un dovere trascorrere giornate su giornate tra discussioni infinite, preparazioni di cortei e striscioni, e manifestazioni di piazza; e quello rassegnato di chi non condivide la protesta, o magari la condivide in parte e non è daccordo sul metodo, e che ritiene solo una perdita di tempo il blocco dellattività didattica. Un popolo silenzioso , quello dei rassegnati che preferirebbero non protestare. Un popolo silenzioso che di fatto subisce, una violenza, la violazione del sacrosanto diritto a non vedere interrotto un servizio.
Non è una novità. Questo doppio volto cè sempre stato, e sempre ci sarà. Ed è quel che vi raccontiamo in questa pagina con le due storie gemelle di Leon, 21 anni, professionista del corteo e delle manifestazioni di piazza, e di Irene, 21 anni anche lei, che va in piazza a protestare ma che non vuole assolutamente loccupazione di atenei e facoltà e meno che mai la violenza, che pure a Milano qualche giorno fa ha toccato punte di alta tensione. Due volti di una stessa medaglia che Pier Luigi Celli, amministratore delegato della Luiss, legge in maniera lucida: si protesta, oggi come ieri, perché la riforma provoca cambiamenti, e i cambiamenti scardinano privilegi consolidati. Bene, dunque, per Celli, il tentativo del ministro Mariastella Gelmini di dare ordine al caos e di cambiare le cose.
Non è una novità. Questo doppio volto cè sempre stato, e sempre ci sarà. Ed è quel che vi raccontiamo in questa pagina con le due storie gemelle di Leon, 21 anni, professionista del corteo e delle manifestazioni di piazza, e di Irene, 21 anni anche lei, che va in piazza a protestare ma che non vuole assolutamente loccupazione di atenei e facoltà e meno che mai la violenza, che pure a Milano qualche giorno fa ha toccato punte di alta tensione. Due volti di una stessa medaglia che Pier Luigi Celli, amministratore delegato della Luiss, legge in maniera lucida: si protesta, oggi come ieri, perché la riforma provoca cambiamenti, e i cambiamenti scardinano privilegi consolidati. Bene, dunque, per Celli, il tentativo del ministro Mariastella Gelmini di dare ordine al caos e di cambiare le cose.
I commenti saranno accettati:
Qui le norme di comportamento per esteso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Qui le norme di comportamento per esteso.
Condividi:
Commenti: