Rocambolesco inseguimento sul raccordo chiuso al traffico

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Alessia Marani

Inseguimento al cardiopalmo nella notte sul Grande Raccordo Anulare. Sessantotto chilometri dell’anello stradale sfrecciando a 180 km/h, seminando il panico tra gli automobilisti, braccato da decine di auto della polizia finché dopo avere mandato in ospedale quattro agenti e tre automobilisti, lui stesso, Daniele R., 26 anni, un precedente per omicidio colposo per avere causato 6 anni fa un incidente mortale, è stato bloccato e denunciato per resistenza, oltraggio, lesioni a pubblico ufficiale, violenza e danneggiamenti. E ora, ferito, si trova piantonato in un letto di ortopedia dell’ospedale «Figlie di San Camillo» dov’è risultato positivo ai test di assunzione di droghe.
Una caccia all’uomo gigantesca iniziata poco prima delle cinque del mattino di ieri e durata una trentina di minuti da brivido. Tutto inizia quando la pattuglia Sr, Siena Roma, 243 della Polstrada compartimento Est, con a bordo il «detector» (ce ne sono 50 in tutta Italia) intercetta una Audi sospetta. In pratica, il dispositivo composto da due telecamere a raggi infrarossi installate su una barra della carrozzeria, legge le targhe dei veicoli in movimento in entrambi i sensi di marcia o in sosta e le confronta in presa diretta con la banca dati dei veicoli rubati del ministero dell’Interno. L’Audi, dunque, risulterebbe rubata. La SR 243 si mette subito sulla scia dell’auto, fa segno con i fari di accostarsi. Ma niente, l’autista di fermarsi non ne vuole sapere, anzi preme il piede sull’acceleratore. Siamo all’altezza della via Tiburtina, corsia esterna. L’equipaggio dell’auto-detector invia la segnalazione alla sala operativa: «Stiamo inseguendo un’Audi scura che si dirige verso sud». Pochi minuti e sul Gra convogliano diversi mezzi e anche un’auto civetta della giudiziaria. Accorrono a dare man forte pure le volanti di Roma che si piazzano nei pressi delle trentatré uscite del Gra. All’altezza della Pisana una Subaru della Polstrada tenta di stringere l’auto del fuggitivo, ma quello, in tutta risposta, la sperona e la manda fuori strada. Due agenti se la caveranno con qualche contusione. La folle corsa continua. In appena mezz’ora Daniele R. compie il giro del Raccordo.

Prima di aprirsi un varco all’uscita de «La Rustica», fa in tempo a piombare come un proiettile su una decina di auto che avevano rallentato accostandosi al guard-rail esterno per fare strada a inseguito e inseguitori. Tre persone finiscono in ospedale. Il giovane imbocca una stradina di campagna, poi blocca la macchina e prova un’inutile fuga a piedi.

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