«Rock e lirica a X Factor I talent show? Meno crudeli di Sanremo»

MilanoDai che ci siamo. Martedì sera Enrico Ruggeri inizierà a giocare in diretta su X Factor, in squadra con lui ci sono Anna Tatangelo, Elio delle Storie Tese e Mara Maionchi, arbitro come sempre Francesco Facchinetti, che ha già vinto il Pallone d’oro l’altra volta. L’edizione è la numero quattro, ma è un anno zero, quello della rifondazione, visto che se ne è andato Morgan (e sapete come), tre quarti dei giudici sono nuovi di zecca e sono aumentate pure le categorie in gara, una roba che neanche nell’X Factor inglese. Insomma, un bel po’ di novità tanto che lui, Ruggeri, debuttante come giurato a cinquantatre anni, dovrebbe essere tremolante di tensione. E invece.
E invece, Ruggeri, lei sembra tanquillo come una pasqua.
«Sì, finora è una bella esperienza qui a X Factor. Finalmente riunisco i due lati della mia personalità artistica».
Ossia?
«Finora sono stato un cantautore e, separatamente, un presentatore tv. Da martedì farò il cantautore in tv parlando di musica».
Appunto: quale?
«Tra i musicisti di cui mi occuperò io ci sono ragazzi che cantano come soprano e sembrano la Callas e cantautori sorprendenti».
Sì, signor giudice, ma quali pezzi assegnerà?
«Beh, certo non sceglierò un brano dei Sepultura (gruppo thrash metal brasiliano - ndr), ma il rock ci sarà per forza tra le canzoni che chiederò di cantare alla mia squadra».
A proposito: la squadra dei giudici com’è?
«Complementare».
Non si direbbe: Elio ha detto che non conosce neanche le canzoni della Tatangelo. E lei ha ribattuto.
«Scaramucce molto amplificate».
Vabbé, Ruggeri, ma lei conosce le canzoni della Tatangelo?
«Quelle che ha cantato a Sanremo le conosco tutte».
E come va con il repertorio di Elio?
«Lo conosco quasi tutto. E qualcuna delle sue canzoni l’ho pure cantata... In ogni caso, Anna è una ragazza che si sa difendere. Durante i casting era sempre seduta accanto a me».
Impressioni?
«Se lei conosceva una canzone, non la conoscevo io».
Ad esempio?
«Lei sa Lady Gaga a memoria. Io, per dire, gli Eagles».
Insomma, non litigherete.
«Nessuno dei quattro credo che litigherà. Ci stimiamo».
Comunque c’è Facchinetti.
«Un grande professionista. Il conduttore perfetto».
L’anno scorso Morgan lo ha criticato più volte.
«Di lui ripeto quello che ho già detto: al giorno d’oggi essere sempre lucidi è fondamentale».
Ruggeri, qualcuno critica ancora i talent show.
«Ma in realtà X Factor e Amici sono meno crudeli del Festival di Sanremo: lì se sbagli una volta, sei finito. Invece i talent danno molta più possibilità».
Ma dicono che producono solo fuffa.
«La sfida si capirà tra una decina d’anni quando si faranno i conti degli artisti lanciati dai talent e ancora famosi e produttivi. Anche da Castrocaro, per fare un esempio, sono usciti tanti cantanti che poi sono spariti. E la situazione, tv a parte, non è diversa da allora».
Oggi però anche le superstar del rock hanno sdoganato i talent. Sono diventati «giudici» Peter Gabriel, Elvis Costello, Ian Brown degli Stone Roses e (pare) addirittura Steven Tyler degli Aerosmith. Ma una frangia di pubblico tuttora non approva.


«Mi ricordo quando con i Decibel sono andato a Sanremo nel 1980: sotto casa mia c’erano le scritte “servi del potere”. Ma tre anni dopo ci andò anche Vasco, a dimostrazione che, allora come oggi, i tempi erano cambiati».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica