Di giorno ci sono i bambini e gli anziani a godersi un po di fresco, di notte arrivano i rom. Quelli fatti allontanare dagli edifici pericolanti della valle del Leira, in località fondocrosa, non se ne sono andati via, restano a Voltri. E, visto che di notte non fa tanto freddo chi non è riuscito ad accaparrarsi qualche vecchio furgone - come accade regolarmente sulla strada dove finisce via Ventimiglia, la strada che porta a a Voltri2, sotto il cavalcavia su cui scorre lautostrada dove sono stati visti almeno tre uomini dentro un pulmino -, finisce a dormire sulle panchine di fronte al supermercato Pam o sulla spiaggia. E i voltresi non ne possono più. Soprattutto da quando si è sparsa nella delegazione la paura della scabbia. Prima due o tre casi, adesso qualcuno di più. Troppi. Tutti che riguardano persone che frequentano quei giardini e le zone dove sono stati visti bivaccare i rom. E i cittadini puntano il dito. Alcuni farmacisti hanno notato un aumento di vendite di farmaci contro la scabbia ed hanno ascoltato il racconto di cittadini che preoccupati hanno chiesto qualche consiglio. La voce è girata di bocca in bocca e da qualche giorno il piazzale davanti alla stazione dei carabinieri, sullaltro lato della strada, ha le panchine più deserte. «La possibilità di essere contagiati non è così immediata - spiega il primario di dermatologia del Gaslini, il professor Occella -, per prendesri la scabbia occorre avere contatti diretti con persone ammalate e non è certamente questo il caso». I medici invitano a stare tranquilli. «Casi di scabbia ce ne sono, ma si tratta di episodi perfettamente in equilibrio con la media», spiegano anche al San Martino, dove Matteo Bassetti, della Clinica di Malattie infettive, smentisce che ci sia un vero allarme.
Infatti, come anche per la tubercolosi, più facile nella possibilità di contagio, visto che avviene per via aerea, si tratta di malattie che in qualche modo hanno a che fare con il problema dellimmigrazione, dellabbassamento delle difese immunitarie in chi vive in stato di indigenza e di povertà. «Di solito sono proprio loro, gli stranieri immigrati ad esserne colpiti per primi», dicono gli specialisti.
A Voltri, però, questo allarme ha cominciato a inquietare la popolazione, soprattutto chi ha figli piccoli non riesce a stare tranquillo, sebbene si tenga lontano dai rom. «Non ne possiamo più», si sfoga un anziano. Che continua: «Dicono che li hanno mandati via, ma non è vero... prima stavano tutti insieme dalle parti del cimitero, adesso sono in giro per il paese e bivaccano dove possono e dove trovano un posto.. e qui non si sta più tranquilli».
Anche per questo allarme scabbia.
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