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«A Roma la crisi si sente di meno»

«Le imprese soffrono, ma a Roma non c’è crisi». Così rassicura il vicepresidente della Camera di Commercio di Roma e del Lazio, Lorenzo Tagliavanti, che ieri ha presentato il dossier statistico con i dati sulla situazione economica romana e provinciale. Il saldo occupazionale del 2009, in base alle previsioni Excelsior-Unioncamere, è negativo e risulta pari a -14mila unità. Ma in termini relativi (-1,6% rispetto all’anno precedente) è inferiore al corrispondente dato nazionale (-1,9%) ed è determinato prevalentemente da una riduzione dei flussi occupazionali in entrata piuttosto che da un incremento delle uscite.
«Fino al 31 dicembre 2008 - spiega Tagliavanti - l’occupazione ha tenuto. Per quanto riguarda il 2009, il ridimensionamento delle assunzioni deriva soprattutto dal mancato rinnovo di contratti a termine, che pesa numericamente più dei licenziamenti. Ciò vuol dire che gli imprenditori sono in attesa, cercando di capire quanto dura la fase negativa per riavviare lo sviluppo».
Secondo i dati di Unioncamere presentati ieri, la provincia di Roma, nel primo trimestre 2009, è la prima in Italia per tasso di crescita delle imprese con un +0,18%. Solo altre 4 provincie in Italia hanno un tasso di crescita positivo: Crotone, Siracusa, Latina e Milano. Le imprese registrate al 31 marzo 2009, in particolare, sono 428.865, pari al 7,1% del totale delle imprese italiane.
Nel 2008 il Pil (prodotto interno lordo) pro capite è stato pari a 33.938 euro, il che colloca Roma nella classifica italiana per provincie al terzo posto dopo Milano (39.911 euro) e Bologna (36.361 euro). La media nazionale è pari a 26.300 euro.
Sul mercato del lavoro il 2008 ha visto crescere il tasso di disoccupazione provinciale che si è attestato al 7% (in Italia è il 6,7%) mentre era il 5,8% nel 2007. Continua, comunque, a crescere il numero di occupati che è stato nel 2008 pari a 1.698.000 unità, circa 22mila rispetto al 2007.
Per quanto riguarda l’andamento dei fallimenti, invece, il dato del primo trimestre 2009 evidenzia per Roma un numero di aperture di procedure fallimentari pari a 210 contro le 169 dell’omologo periodo dell’anno precedente. L’aumento riscontrato, pari al 24,2%, è comunque notevolmente inferiore a quello medio nazionale che supera la percentuale del 46%.
Segno più per l’imprenditoria in rosa. In provincia di Roma le imprese femminili al 31 dicembre 2008 erano 95.630 (+2,7%), pari al 6,7% delle omologhe in Italia. Oltre novantamila imprese romane registravano una presenza esclusiva di donne al timone aziendale e, di queste, poco meno della metà erano esercitate in forma di impresa individuale.


Infine, Tagliavanti ha annunciato un protocollo d’intesa per garantire alle imprese un “facile” accesso al credito: «Con l’Abi regionale (l’associazione bancaria italiana, ndr) vogliamo rafforzare la nostra unione per il sostegno alle imprese. È un accordo che, per ora, riguarda solo la realtà regionale».

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