«Roma, la forza della serenità»

«Paragoni con la vigilia di Genoa-Roma 1983? Fu diverso, il pari andava bene a tutti»

Sebino Nela, come vive questa vigilia ricca di pathos?
«Con molta serenità, un po’ perché ho giocato a calcio per tanti anni e un po’ perché di professione non faccio il tifoso. Ma credo che anche la Roma stia vivendo l’attesa con grande tranquillità».
Chi vede favorita tra Roma e Inter?
«Difficile fare pronostici. Ci sono da considerare diversi fattori: il punto in più di vantaggio dei nerazzurri, la condizione diversa delle due squadre sia psicologica che fisica, la testa. Spesso è proprio quella che ti permette di fare un’ottima partita anche se non attraversi un momento straordinario di forma. La Roma è serena anche perché è nel suo momento migliore, l’Inter deve ritrovare la coesione, dimenticare i problemi e le polemiche dell’ultima settimana. E potrebbe anche farlo».
Lei nell’83 vinse uno scudetto con la Roma all’ultima giornata. Analogie?
«L’unica riguarda il feeling tra pubblico e squadra. Le partite sono molto diverse: prima della nostra Genoa-Roma eravamo pronti a festeggiare perché eravamo davvero a un passo dalla vittoria e ai nostri avversari bastava un punto per salvarsi. Insomma fu un pareggio annunciato. In questa circostanza il Catania farà di tutto per vincere, è pericoloso giocare per il punticino».
Come si vive una vigilia così importante?
«Spesso la tensione non ti fa dormire, ma non avviene solo in partite come questa. Se fai un lavoro come il calciatore o l’allenatore, il tasso di adrenalina è sempre alto nelle vigilie dei match. La mia fortuna e sfortuna quando giocavo nella Roma è che molti miei compagni erano romani e tifosi e quindi di notti insonni ne ho vissute tante. Ma è anche il bello di questo mestiere».
Si aspettava un finale così?
«Tutti pensavano che l’Inter non potesse più perderlo, ma la Roma ha comunque trovato un’ottima alleata nella Juventus. I bianconeri non hanno mollato a lungo la corsa per il secondo posto, tenendo sulla corda la squadra di Spalletti. Il cammino stentato dell’Inter nelle ultime settimane ha fatto il resto».
Ci sono altri precedenti di vittorie o sconfitte in volata.
«Ma un’ultima giornata con due sfide che assegnano contemporaneamente scudetto e salvezza non me la ricordavo. È vero, c’è stata la pioggia di Perugia o il 5 maggio, ma il pathos che si sta vivendo in questa stagione secondo me non ha precedenti».
Lei sarà nella redazione di Mediaset dove lavora come opinionista.

Quale sfida seguirà sui monitor?
«Non ho ancora deciso, ma è probabile che guarderò solo Parma-Inter per scaramanzia, perché dal risultato dei nerazzurri dipende tutto il resto e perché voglio vedere in azione il mio amico e compagno di corso Andrea Manzo (che ha sostituito Cuper sulla panchina emiliana, ndr). Non so però se riuscirò a resistere alla tentazione: ogni tanto butterò un occhio sulla partita della Roma...».

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