Roma, più che un terremoto una farsa (E molti ne approfittano per fare il ponte)

Una bufala che ha terrorizzato la Capitale: un terremoto devastante si sarebbe dovuto abbattere sulla città eterna... La notizia ha letteralmente creato il panico fra la popolazione, soprattutto quella residente al centro storico e ai Castelli Romani, più volte flagellata da terremoti (veri)

Roma, più che un terremoto una farsa 
(E molti ne approfittano per fare il ponte)

Terremoto a Roma: tutti al mare. Spiagge affollate come una domenica d’agosto sul litorale romano, tutto esaurito negli alberghi, parchi e giardini pubblici trasformati in campeggi improvvisati, parcheggi e aree camper zeppi di auto.un te Ma c’è anche chi ha trascorso la notte sotto le stelle del Circo Massimo, chi nei giardini pubblici di villa Ada, villa Pamphili o nella pineta di Castelfusano. Tutta colpa di una “previsione” additata a un ricercatore autodidatta, Raffaele Bendandi. Ebbene, il sismologo morto addirittura nel 1979 e che nel ’20 elaborò una teoria abbastanza accreditata sulle cause dei sisma, non avrebbe lasciato traccia alcuna di quello che qualche buontempone, invece, ha fatto girare sul web. “Non esiste nessuna previsione di Bendandi - ha più volte spiegato Paola Pesciarelli Lagorio dell’Osservatorio Bendandi e dell’Associazione Bendandiana -. Non so chi sia la fonte della notizia che sta viaggiando sul web. So solo che noi non abbiamo alcun documento in cui vi siano scritte date o luoghi. E tutto ciò che Bendandi ha scritto nel corso della sua vita lo abbiamo solo noi”.

Eppure, potenza della “rete”, la notizia ha letteralmente creato il panico fra la popolazione, soprattutto quella residente al centro storico e ai Castelli Romani, più volte flagellata da terremoti (veri). A Velletri come a Frascati, Ariccia e Genzano pullman turistici presi a nolo sono partiti di buon’ora alla volta di località costiere. Civitavecchia la méta più gettonata in quanto ritenuta dagli esperti geologi la più sicura, tanto che nella località portuale le strutture ricettive di qualsiasi livello hanno dichiarato il tutto esaurito da settimane. “Non abbiamo un posto libero già dalla fine di aprile - racconta Albero Pallavicino, albergatore -, le stanze sono occupate da martedì pomeriggio fino a venerdì mattina”. Stessa storia a Ostia beach dove anche i campeggi solitamente vuoti in questa stagione sono stati presi d’assalto da gruppi di romani a dir poco terrorizzati. Per i più coraggiosi una pacchia: uffici pubblici semi vuote, scuole disertate da migliaia di studenti nonostante l’anno scolastico sia agli sgoccioli. “Nell’istituto in cui insegno - spiega una docente - siamo stati costretti a raggruppare tre classi in una sola vista la debacle generale che questo fantomatico terremoto ha provocato”. C’è anche chi ha fatto affari d’oro, grazie alle centinaia di studenti che si sono goduti la tintarella sui lettini della spiaggia di Santa Severa e Santa Marinella: “La nostra scuola non è ancora a norma - si giustificano -, abbiamo solamente le scale antincendio. E, allora, perché rischiare come a L’Aquila?”. La paura fa “novanta” nella capitale, soprattutto nella comunità cinese. All’Esquilino saracinesche abbassate per decine di esercizi commerciali con l’insegna del Dragone sia all’ingrosso che al dettaglio.

Una cosa che nella China Town all’ombra del Colosseo non s’era mai vista: “Nemmeno il primo maggio - racconto Alberto, che vive in piazza Vittorio Emanuele -, festa del lavoro, avevo visto una serrata del genere. Questi lavorano sempre, ci voleva il terremoto per farli stare chiusi”.

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