Assistenza spirituale negli ospedali: nel Lazio ha costi milionari
29 Gennaio 2019 - 11:27A Roma soltanto il Policlinico Umberto I spende fino a 270mila euro l'anno per i servizi di "assistenza spirituale". I sacerdoti vengono inquadrati come "collaboratori amministrativi"
L'assistenza spirituale nei nosocomi del Lazio ha costi milionari. Lo svela un’inchiesta del quotidiano Il Tempo che snocciola le cifre che gli ospedali di Roma e provincia destinano a sacerdoti e suore che si occupano di dare conforto ai malati in corsia.
A guidare la classifica delle aziende sanitarie laziali che investono di più sulla presenza di religiosi è il Policlinico Umberto I, che per 270mila euro l’anno ha assunto sette cappellani e una religiosa che si occuperanno di assistere spiritualmente i degenti e celebrare le funzioni religiose. L’importo è stato messo nero su bianco in una convenzione sottoscritta con la Diocesi di Roma e servirà a coprire stipendi dei sacerdoti, “oneri sociali” e “Irap”. Secondo le informazioni acquisite dallo stesso quotidiano, infatti, i religiosi vengono inquadrati come “collaboratori amministrativi professionali” di settimo e quarto livello. In più il personale ecclesiastico beneficia di vitto, alloggio e rimborsi spese per le celebrazioni liturgiche. Il rovescio della medaglia è che i sacerdoti devono essere reperibili 24 ore su 24 e rendersi disponibili per ogni evenienza.
La cifra sborsata dal Policlinico, tuttavia, non si discosta di molto da quelle messe a bilancio dalle altre sei Asl romane a partire da quando è stato disciplinato il “servizio di assistenza religiosa agli infermi” con un protocollo d’intesa firmato nel 2001. In totale il personale religioso assunto è di circa 50 unità e i costi per ogni struttura possono variare da 100mila a oltre 200mila euro l’anno, a seconda del numero di sacerdoti presenti.
Anche se, rispetto agli ultimi anni, molti ospedali hanno scelto di ridurre questa voce di spesa risparmiando dal 6,5% al 30%.