Bonifica al campo rom di Castel Romano: via 150 veicoli inceneriti

La polizia locale sta procedendo alla rimozione delle carcasse dei veicoli, probabilmente rubati, accumulati nel campo rom di Castel Romano e inceneriti dagli stessi inquilini della baraccopoli: 150 in 12 mesi. Ed è ormai impossibile risalire ai proprietari

Bonifica al campo rom di Castel Romano: via 150 veicoli inceneriti

Se la roadmap capitolina per il superamento dei campi rom ha subito una battuta d’arresto, sul piano della rimozione dei rifiuti ammassati dai nomadi nei pressi dei loro insediamenti qualcosa si sta muovendo.

Questa mattina, infatti, gli agenti della Polizia Locale si sono presentati nel campo rom di Castel Romano, sulla via Pontina, per mondare un’intera vallata da cumuli di veicoli carbonizzati. E per completare l’opera, fanno già sapere, ci vorranno alcuni giorni. La mole di lavoro che devono sbrigare i caschi bianchi, d’altronde, è impressionate. Le carcasse di autoveicoli e autocarri (probabilmente rubati) accumulate nel giro di appena 12 mesi dagli inquilini dell’accampamento sono 150. Mentre, nel corso dell’ultima bonifica, che risale proprio allo scorso anno, i mezzi eliminati furono 50.

Questo cimitero di rottami anneriti dalle fiamme, per di più, si trova nel polmone verde della riserva naturale di Decima Malafede. “Tutti i veicoli rimossi - spiega la Polizia Locale - saranno compattati e smaltiti da ditte specializzate in questo tipo di interventi”. Anche perché il fuoco ha consumato gli scheletri dei mezzi al punto da cancellare qualsiasi elemento identificativo (targa e telaio) ed è quindi impossibile “risalire ad eventuali proprietari o denunce di furto a loro carico”.

Dal suo profilo Facebook, la prima cittadina di Roma Virginia Raggi ha definito l’operazione come “un altro passo per salvaguardare l’ambiente e riappropriarci di spazi deturpati dal degrado”. Spiegando anche che si è trattato di “una delle prime bonifiche programmate dopo l’aggiudicazione del bando per il servizio di rimozione dei veicoli abbandonati o incendiati, voluto dalla nostra amministrazione e partito lo scorso 30 ottobre”.

È polemico invece Piergiorgio Benvenuti, presidente del movimento ecologista Ecoitaliasolidale, che non si accontenta delle operazioni odierne ma chiede la chiusura della baraccopoli. In effetti, l’accampamento di Castel Romano è stato installato dal Comune di Roma in via temporanea nell’agosto del 2006.

Avrebbe dovuto chiudere i battenti dopo appena tre mesi, invece, si lamenta l’ambientalista, “è rimasto a creare notevoli problemi di sicurezza nell’area: incendi, fumo tossico, macchine bruciate, gruppi di residenti del campo che lanciano sassi alle macchine in transito sulla via Pontina per costringerle a fermarsi in un vicino distributore dove poi vengono rapinati gli automobilisti”. Insomma, le attività illegali collegate alla presenza dei nomadi, attacca Benvenuti, “continuano” e questa bonifica appare una goccia nell’oceano.

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